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A Torino l'assessorato sarà "alle famiglie"

Chiara Appendino, il neo-sindaco di Torino, appare intenzionata a mantenere il capoluogo piemontese un apripista nei diritti civili. Ed è così che l'assessorato alla famiglia è ora diventato un assessorato alla famiglie (al plurale). L'intento è evidente: includere e non escludere, in quell'ottica in cui tutte le famiglie devono trovare rappresentanza in quelle istituzioni che qualcuno vorrebbe tramutare in centri ideologici in cui creare distinguo che possano minacciare la pari dignità di interi nuclei familiari.
L'assessorato è stato affidato a Marco Alessandro Giusta, ex presidente dell'Arcigay di Torino, che commenta: «Il passaggio dal concetto di famiglia a quello plurale di famiglie negli atti dell’amministrazione non è solo una questione nominalistica, ma un cambio di approccio che consiste nel dare un nome alle cose, a quelle realtà che già esistono e che non trovano un riconoscimento nemmeno nel linguaggio». Ed ancora: «Non c’è nessuna volontà di fare stravolgimenti. Semplicemente intendiamo assumere un approccio che porti progressivamente a dare un nome alle cose».


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