Costa d'Avorio. Aggrediti e cacciati di casa per le loro condoglianze alle vittime di Orlando


Il 16 giugno 2016, il primo ministro ivoriano Daniel Kablan Duncan ha firmato un libro per le condoglianze alle vittime della strage di Orlando presso l'ambasciata statunitense di Abidjan. Nell'occasione ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime ed ha augurato una pronta guarigione ai feriti.
Peccato che tutto ciò sembri una finzione dinnanzi all'orrore dell'omofobia che si registra nella Costa d'Avorio. Anche alcuni cittadini avevano firmato il libro delle condoglianze e le loro fotografie sono state pubblicate sul sito dell'ambasciata: tanto è bastato per suscitare l'ira degli omofobi. I ragazzi ritratti nell'immagine sono stati aggrediti da una folla inferocita che li ha presi a pugni e calci, mentre gridava insulti anti-gay.
Quattro dei sei uomini, tra cui i due persone aggredite, hanno dovuto abbandonare le loro case sotto la pressione dalla famiglia e dagli amici che conoscevano il loro orientamento sessuale.
L'ambasciata ha espresso "profondo rammarico" per gli attacchi e ha incoraggiato gli uomini a contattare la polizia. Dato che la Costa d'Avorio è un ex colonia francese, non ha ereditato le leggi anti-sodomia ancora in vigore in molte ex colonie britanniche: l''omosessualità non è mai stata criminalizzata, ma i cittadini lgbt non godono comunque di alcuna tutela legale. I cittadini sono al 38% musulmani e al 20% cattolici, ossia due religioni particolarmente attive nel fomentare l'odio contro gay e lesbiche.
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