Dopo le finte minacce, Adinolfi si inventa pure i finti dati con cui affermare che «i pedofili sono gay nella stragrande maggioranza dei casi»
Basta un po' di buonsenso per comprendere che Mario Adinolfi è tutto fuorché un cattolico. E forse il fatto che si auto-dichiari tale in ogni sua singola affermazione parrebbe suggerirci che in fondo non ci crede manco lui e sente il bisogno di ripeterselo in ocntinuazione. Fatto sta è che è su Twitter che l'integralista torna a ricamare sulle false minacce che si è inventato a fini diffamatori, ed è probabilmente nella più totale malafede che scrive:
Su La Stampa Marco Tosatti racconta da vecchio cronista la sensazione provocata dalle minacce Lgbt ai cattolici
Si noti come l'articolo in questione stesse parlando del sentimento di oppressione che i ragazzi gay sono costretti a subire a causa della la propaganda l'odio che lui e la sua gente vomitano ogni singolo giorno dell'anno. Il tutto in una modalità così continuativa, offensiva e diabolica che non c'è da stupirsi se qualcuno possa essere pervaso da istinti suicidi ed autolesionistici.
Ma persino dinnanzi al racconto degli effetti devastanti della sua aggressione, Adinolfi ha cercato di fare la primadonna per fare la vittima e totalmente disinteressato dinnanzi al racconto dei danni provocati dalla sua ideologia del disprezzo. Se qualcuno gli dice che c'è chi soffre per le sue parole, lui si inventa una qualche balla per far parlare dì sé e per trarre un guadagno dalla sofferenza inflitta al prossimo. Forse manco i nazisti erano così sadici.
Volessimo stare al suo gioco, dovremmo probabilmente sostenere che è assolutamente evidente come il leader integralista stia dicendo che ogni gay che non si uccide per compiacere il suo disprezzo sia da ritenersi una minaccia per i cattolici (che stando alle teorie di Tosatti, legittima il loro assassinio). Praticamente saremmo dinnanzi ad un genocidio compito nel nome di falsi cattolici che odiano il creato.
Dinnanzi a chi ha notato che «l'articolo fa riferimento all'America e confonde preti pedofili con omosessuali», il leader integralista non pare capace di trattenere il suo confinato odio nell'asserire:
I preti pedofili erano omosessuali. Insidiavano ragazzini. I pedofili sono gay nella stragrande maggioranza dei casi
Ovviamente si è dinnanzi ad una bugia grande come due case dato che basterebbe sapere di che cosa stia parlando per sapere che l'omosessualità non ha nulla a che vedere con la pedofilia. Il fatto che taluni preti insidiano ragazzi maschi è dettato principalment dalla volontà di umiliarli attraverso la penetrazione, non certo di manifestare un qualche orientamento sessuale. Tant'è vero che i preti pedofili erano seduti in prima fila ad applaudire i suoi rigurgiti anti-gay al convegno omofobo lombardo, non certo al Gay Pride.
Anche perché è il buonsenso a suggerirci che i mostri vengono creati da quella repressione dell'odio che lui vorrebbe imporre per legge, mentre è solo l'amore a garantire una speranza di futuro ad una società flagellata da integralisti che si credono migliori degli altri sulla base della loro superbia.
Proseguendo nella sua solita diffamazione gratuita, Adinolfi aggiunge poi che l'«81% preti pedofili è gay» e che tale dato sarebbe stato fissato da uno studio realizzato dal John Jay College. Ma ovviamente anche questa sua affermazione è una bugia diffamatoria inserita in quel contesto d costante aggressione alla dignità altrui che il soggetto in questione sta portando avanti con inaudita ferocia e con raccapricciante menefreghismo. Il report citato, infatti, dice espressamente che «La ricerca ha evidenziato come non esista alcuna prova statistica che i preti gay abusino i minori più dei preti eterosessuali».
In uno stato di diritto come dovrebbe essere l'Italia, c'è da domandarsi perché mai questo soggetto che va in giro a diffamare e minacciare la gente sulla base di evidenti menzogne non sia condotto dinnanzi ad un tribunale a rispondere del perché voglia creare odio attorno ad un'intera comunità al solo fine di vendere qualche copia del suo giornale blasfemo.