Gianfranco Amato contro il rifugio anti-violenza per adolescenti gay: «Sono maiali più uguali degli altri»
Gianfranco Amato si dice certo che la discriminazione dei gay sia paragonabile a quella di obesi o dei neri. Ci sarebbe da domandargli quanti obesi conosca a cui i genitori hanno pezzato le gambe solo perché grassi? O quanti neri conosce che vivono quotidianamente nella paura che i loro genitori possano scoprire il colore della loro pelle e che li caccino di per quel motivo?
Negare che i gay possano essere vittima di omofobia anche da parte delle loro famiglie è come negare che il cielo sia azzurro, ancor più se a farlo è un tale che ha organizzato centinaia di convegni di disinformazione volti proprio ad alimentare l'odio dei genitori verso eventuali figli che non si rivelassero eterosessuali. In fondo non ci sarebbe da stupirsi se fra i bisognosi di assistenza ci fosse anche un qualche figlio della gente che frequenta i suoi convegni o le sue manifestazioni omofobe.
Ma forse anche lui sa bene che quello che sta dicendo non ha alcun senso, altrimenti perché mai si è lanciato nel chiedere che la Rai censuri i gay mentre non ha avuto simili reazioni contro le serie televisive che contengono personaggi neri o obesi?
Fatto sta che l''insopportabile affondo giunge dalle pagine del sito integralista Intelligonews, dove il segretario del partito di Adinolfi si scaglia contro la casa di accoglienza per i gay che sono stati cacciati di casa o che sono stati costretti a fuggire in virtù del loro orientamento sessuale. Un rifugio che offre un tetto ed una casa ad adolescenti che rischiavano di ritrovarsi in mezzo ad una strada e che evidentemente lui vorrebbe veder lasciati abbandonati a sé stessi solo perché a lui piace andare a dire ai loro genitori che quell'orientamento sessuale deve essere ritenuto peccaminoso e diabolico
È dunque nel più totale disprezzo verso la vita di quei poveri ragazzi che Amato si lancia in quello che appare un vero e proprio insulto alla vita. Dice:
Siamo sempre alla solita logica dei maiali della Fattoria di Orwell; ci sono maiali più uguali degli altri. In poche parole: si vuole rendere l’idea che l’omofobia in particolare tra i giovani come forma di bullismo sia un’emergenza, cosa che invece, non è. Ma soprattutto entra il concetto che vi siano discriminati di serie A e B; esattamente ciò che volevano fare col ddl Scalfarotto. Faccio sempre notare che nella scuole, la forma più odiosa e diffusa di bullismo è quella contro gli obesi, ma nessuno ne parla, sono fantasmi. Perché? Perché non hanno dietro le lobby, non c’è “l’Arci-obesi”. E’ giusto e lo prevede l’articolo 3 della Costituzione in base al quale nessuno in Italia deve essere discriminato per ragioni di sesso, razza, religione, condizioni economiche e sociali, ma un ragazzo obeso o un ragazzo di colore non vale meno di un omosessuale. C’è sempre dietro l’ideologia e questa è la sostanza della critica: non è un questione effettiva di necessità ma diventa una questione ideologica
Chissà se Valerio (una delle tante vittime) sapeva di essere dinnanzi ad una questione "ideologica" mentre è stato segregato e frustato a sangue dai genitori per aver detto loro che era gay. E chissà che Amato non voglia raccontare la sua storiella anche alla ragazza di Alessandria a cui la madre ha rotto un braccio dinnanzi ai ai fratelli più piccoli per impedirle di dire al padre di aver capito di essere transessuale.
Ma è per sminuire la questione che Amato parla di un qualcosa che sarebbe rivolto al bambino preso in giro a scuola (che comunque avrebbe pieno diritto di essere tutelato, anche se Amato va in giro a dire alla sua gente che quell'adolescente è un «grave depravato» che deve essere emarginato nel nome di Dio).
L'uomo dice dare un futuro agli adolescenti gay abbandonati non è una priorità, anche se poi la priorità unica del suo partito è quella di alimentare la discriminazione e l'odio che causa simili situazioni.
ma a farci capire come Amato miri a danneggiare la vita degli adolescenti gay a fini politici è la sua strumentalizzazione nell'aggiungere:
In questo momento certamente le priorità sono altre. Vorrei far notare un "piccolo dettaglio" che sfugge alla politica: la priorità in Italia oggi non è né il lavoro, né la crisi, meno che mai questi temi. È un dato molto semplice contenuto nel rapporto Istat per il 2015: ci sono stati 653mila decessi e 488mila nascite, di cui 128 mila sono bambini stranieri. Ci sono 360mila bambini italiani nati a fronte di 653mila morti; questo gap non è assolutamente più recuperabile; in altre parole noi siamo tecnicamente una nazione scomparsa, stiamo facendo la fine degli etruschi e tra qualche decennio l’Italia rischia di sparire con la sua cultura, la sua lingua, le sue tradizioni. Va ricordato che anche i tedeschi -pure loro non sono messi benissimo- si sono allarmati quando hanno visto i nostri dati sulla natalità. Questa è la vera emergenza ma la politica non se ne occupa: non è forse meglio investire risorse anche economiche per incentivare la natalità e far sopravvivere il popolo italiano? Il punto è che neanche se domani mattina ognuno di noi si mettesse a fare tredici figli riusciremmo a coprire questo gap; e su questo la politica non si interroga, non spende neanche un minuto, non dico un euro. La vera emergenza è che il popolo italiano sta scomparendo".
È la stessa identica frase che viene detta ai suoi convegni, riconfermando come quelle parole facciano parte di un copione studiato a tavolino che viene ripetuto al solo fine di farlo percepire come una verità rivelata. E se la sua priorità è quella di obbligare gli altri a fare figli, interessante è come poi possa sostenere che non bisogna occuparsi di dare un futuro a chi già esiste e viene discriminato o spinto al suicidio in virtù di un pregiudizio. Ma forse la realtà dei fatti non sarebbe utile a far leva sul razzismo e sull'omofobia di gente indottrinata che probabilmente ricondurrà l'intero tema alla paura dell'immigrazione tanto propagandato dalla sua amata Lega Nord.
Curioso è anche come il fare figli e garantire l'iliaca eterosessualità dell'uomo fossero anche le priorità di Benito Mussolini...