Gianfranco Amato: «Renzi deve essere punito. La Appendino è il demonio»
Gianfranco Amato è tornato a fare propaganda attraverso brevi filmati, rigorosamente recitati in maniera scespiriana, che paiono ideati per essere diffusi attraverso WhatsApp nei vari gruppi di preghiera o nei sottogruppi delle sette integraliste. A giudicare dai contenuti, però, non è da escludersi che si sia preferita la recitazione allo scritto per raggiungere anche gli analfabeti o chi non è in grado di comprendere un testo. A sostenere questa tesi ci sarebbero anche i contenuti, dove sembra che l'uomo voglia sfruttare la credulità popolare attraverso farsi volte a sostenere che i suoi avversari politici siano l'incarnazione di Satana.
Il tutto, peraltro, in quello che ha tutta l'aria di essere un piano programmato per attaccare il Movimento 5 Stelle a vantaggio delle destre. Non sembra una casualità che il medesimo attacco sia stato lanciato in contemporanea anche dalla solita associazione ProVita, la quale ha cercato di mettere a frutto l'omofobia che è solita promuovere al fine di attaccare proprio il Movimento 5 Stelle. Nel suo video, il signor Amatoafferma:
A Torino, con la sindaca Chiara Appendino, non si potrà più parlare di famiglia. La parola dovrà essere declinata solo al plurale. Infatti è stato istituito l'assessorato alle famiglie. Non solo. La sindaca ha imposto che in tutti gli atti del comune, comprese le iscrizioni agli asili nido, d'ora in poi si dovrà utilizzare solo il termine "famiglie". Questo per farvi comprendere nel concetto qualunque tipo di unione, dalle coppie omosessuali, alle unioni civili.
Il neo assessore alle pari opportunità, Marco Alessandro Giusta, ha spiegato che questo passaggio dal
singolare al plurale non è una questione meramente nominalistica. No, no, no, no!
Si tratta di un cambiamento radicale di approccio al concetto di famiglia. E non è un caso che l'Appendino abbia nominato assessore anche il presidente dell'Arcigay di Torino. Del resto questo è il profilo futuro delle amministrazioni a guida 5 stelle.
Le imprecisioni sono tante. Non solo Giusta non è il presidente di Arcigay ma l'ex presidente (contrariamente ad Amato che somma cariche su cariche come se non ci fosse un domani) così come sarebbe bello credere davvero che quello sia il futuro di tutte amministrazioni M5S, eppure basta guardare Roma per accorgersi che così non è. Ma nel mondo dell'integralismo, ogni evidenza viene negata per lasciare spazio alla propaganda, ovviamente volta a far leva sull'odio dei dei suoi seguaci a fini partitici.
Il video prosegue poi con un Amato pronto a inornizzare:
Ma dobbiamo meravigliarci della scelta fatta dalla dalla sindaca. No, no! Nel programma presentato in campagna elettorale, la grillina aveva messo nero su bianco il fatto che avrebbe modificato lo statuto della città per introdurre il concetto formale di famiglia omogenitoriale. Lo sapevano tutti prima di votare. Probabilmente anche quei cattolici, parroci compresi, che hanno convintamente votato il Movimento 5 stelle. Magari con la buona intenzione di punire Renzi.
Bene. Ora quei cattolici, parroci compresi, sono serviti. Povera città di Don Bosco!
Anche qui l'ideologia si spreca. Amato parte dal presupposto che nessuno sia a favore della pari dignità dei cittadini e deride quai cattolici che lui sostiene non possano dirsi tali solo se non animati dal disprezzo verso il prossimo. Si dice anche che Renzi deve essere "punito" e si ricorre all'uso politico dei santi per attribuirgli parole che è facile attribuire a chi ormai non può replicare. Se Don Bosco fosse vivo, sarebbe interessante sapere se affiderebbe i bambini ad Amato o se li terrebbe intelligentemente lontani da lui e dalla sua ideologia.
Ma è nel finale che il signor Amato tocca il ridicolo nel suo uso politico di Dio e dei Santi. Il segretario di Adinolfi afferma:
Però non dobbiamo meravigliarci che questo sia successo proprio a Torino. Nel 1988, durante una visita in quella città, san Giovanni Paolo secondo proferì queste parole: per me Torino era un enigma. Ma noi sappiamo dalla storia della salvezza che dove ci sono i santi entra anche uno che non si presenta con il suo nome. Si chiama principe di questo mondo. Il demonio.
In realtà si ha l'impressione che Giovanni Paolo II parlasse di una città che ha dato i natali ad una sessantina di Santi in un luogo in cui si crearono anche sette sataniche. Ma evidentemente Amato è convinto che una citazione estrapolata dal suo contesto vada comunque bene ad attaccare un sindaco a lui non gradito.
Clicca qui per ascoltare il video di Amato.
Leggi l'articolo completo su Gayburg