I lettori de Il Giornale: «È colpa di froci e checche se molte cose vanno male. Andrebbero impalati»

La disinformazione e la strumentalizzazioni dell'informazione stanno creando danni forse irreparabili alla società, soprattutto fra le fasce più ignoranti ed ideologizzate.
Partiamo dai fatti: in Italia non esiste alcun "diritto" all'obiezione di coscienza se non in casi specifici dove tale opzione è stata espressamente prevista (ossia solo nel caso dell'aborto, della sperimentazione animale e un tempo anche della leva militare). In tutti gli altri casi la legge va sempre rispettata. Eppure, dato che i gruppi cattolici hanno cercato di sostenere che ai loro sindaci dovesse essere data la possibilità di violare la legge per impedire il riconoscimento dei diritti costituzionali di gay e lesbiche, ecco che sulle pagine de Il Giornale troviamo articoli volti a sostenere che lo stato «ha vietato» l'obiezione di coscienza nel caso della Cirinnà. Peccato non sia stato vietato un bel nulla, dato che quella fantomatica "obiezione" alla legge non esiste.
Così come un pubblico ufficiale non può negare servizi a delle sentinelle in piedi anche qualora trovi rivoltante la loro ideologia, allo stesso modo non potrà ergersi a duce d'Italia per imporre una discriminazione a due gay o due lesbiche.
L'intento politico di tale distorsione della realtà pare diventare evidente nel momento in cui Il Giornale usa l'omofobia per attaccare le sinistre, lamentando come la Cirinnà osi invitare al rispetto della legge o «la sinistra» si dica pronta a «denunciare i boicottaggi». Insomma, quella sinistra cattiva vuole il rispetto della legge... ma se i loro lettori voteranno la destra estrema, allora finalmente potranno sparare o discriminare gay, immigrati, stranieri o chiunque non faccia parte della loro teorizzazione di una nuova razza ariana.

A preoccuparci, però, è anche il tenore dei commenti lasciati dai loro lettori. Gli effetti di anni di indottrinamento ideologico li portano a pronunciare frasi irripetibili, magari ostentando la loro convinzione riguardo al fatto che possa esitare davvero un fantomatico "gender" o che l'omosessualità debba essere punita con la morte.
Chiunque abbia sottovalutato la campagna ideologica di realtà come ProVita o La Nuova Bussola Quotidiana perché si ritentava che tanto nessuno leggesse davvero quelle schifezze, ora dovrà ricredersi dinnanzi all'ostentazione di come quei rantoli d'odio siano stati fatti penetrare nella menti di alcuni personaggi, magari anche grazie al contributo colposo di quei sacerdoti che hanno sfruttato il loro pulpito come cassa di risonanza per una campagna volta a dar vita ad un vero e proprio genocidio.

A seguire alcuni dei commenti lasciati sul sito dai lettori del quotidiano:


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