Il vaticanista Tosatti assolve i "cristiani" che uccidono perché si sentono minacciati dal prossimo
Dopo essersi inventato della false minacce di morte (vamntandosi di tale azione con gruppi omofobi che promuove e sponsorizza a danno di intere comunità), è sempre il vaticanista Marco Tosatti a rilanciare su Twitter un messaggio che invita i sedicenti "cristiani" a sentirsi legittimati nell'afferrare un fucile per sparare in faccia a chiunque reputino una minaccia. Il messaggio riporta un estratto del Catechismo Della Chiesa cattolica in cui vengono sottolineati i seguenti passaggi:
L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. E' quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale. La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità.
Ne potremmo dunque dedurre che nel momento in cui i vari Mario Adinolfi e Toni Brandi vanno in giro a dire che i gay devono essere ritenuti «una minaccia per la famiglia», è Tosatti a dire agli integralisti che possono tranquillamente sentirsi liberi di uccidere tutti i gay che trovano sulla strada sulla base di una miope lettura dl Catechismo. Anzi, per la precisione dice che hanno &laqui;il dovere» di farlo qualora Brandi o Adinolfi dicano che tale atto serva a «difendere i loro figli».
Ma a confermarci come l'uso dei dogmi sia sempre politico e strumentale è come questa gente sia la contraddizione di sé stessa: nel momento che in cui sono i gay a rivendicare il loro diritto alla vita, allora il Catechismo diventa magicamente carta igienica e si dice a gran voce che devono tacere o saranno puniti tra diffamazioni a mezzo stampa o minacce di denunce. Logico no? Intanto è più che raale il rischio che simili rigurgiti d'oddio possano davvero armare la mano di un qualche folle.