Sarà inagurata oggi a Roma la casa d'accoglienza per le persone lgbt in difficoltà


Se l'integralismo cattolico nega anche solo l'esistenza dell'omofobia, la realtà è assai diversa. Spesso gli adolescenti lgbt non solo vengono discriminati a scuola, ma può anche capitare che il rifiuto possa giungere dalle persone che li avrebbero dovuti difendere. Troppo spesso la cronaca ci racconta di ragazzini abbandonati dalle loro famiglie perché con un orientamento sessuale diverso da quello che loro avrebbero voluto, o magari costretti a scappare perché i loro genitori vorrebbero sottoporli a quelle torture psicologhe che l'associazione ProVita è solita promuovere.
Solo a voler fare qualche esempio, è da Alessandria che giunge la storia di una la madre ha rotto un braccio alla figlia davanti ai fratelli più piccoli per impedirle di dire al padre di aver capito di essere transessuale. Valerio è stato frustato e segregato in casa dai genitori quando gli ha detto di essere gay. I fratelli di Giorgio gli rotto entrambe le gambe dopo aver scoperto la sua omosessualità: in ospedale ha raccontato di esser caduto dalle scale e ha continuato a vivere sotto lo stesso tetto dei suoi aggressori, temendo in ogni momento della sua giornata di poter subire un nuovo attacco.
Per questo motivo la Croce Rossa inaugurerà oggi a Roma "Refuge Lgbt", una casa d’accoglienza sul modello dei "Refuge" in Francia per tutti quei giovani che vivono violenze e discriminazioni in famiglia e hanno bisogno di un luogo dove ricominciare a vivere.
All'inaugurazione ci sarà anche Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, che commenta: «Non possiamo che essere entusiasti dell'iniziativa della Croce Rossa che ha saputo far tesoro delle competenze dell'associazionismo lgbt locale per mettere in campo una buona pratica che già in altri territori abbiamo visto emergere. Ricordiamo infatti che già a Messina un bene confiscato alla mafia è stato destinato all'accoglienza delle vittime di omotransfobia e analogamente a Milano il Comune ha manifestato la stessa intenzione. Ora grazie alla Croce Rossa, alla collaborazione col Gay center e al sostegno delle istituzioni, questo strumento prende forma proprio nella capitale, in maniera concreta ed efficace, a disposizione delle persone lgbt innanzitutto, ma anche di tutti gli amministratori pubblici e le associazioni che vorranno replicarlo nei loro territori. La tutela delle vittime, d'altronde, è uno dei tasselli indispensabili nelle politiche di contrasto ai crimini d'odio e alle violenze di genere, perciò l'implementazione di strutture come Refuge Lgbt rappresenta un passo concreto fatto nella giusta direzione».
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