Svastiche e croci celtiche sui manifesti del Torino Pride. Il sindaco li fa sostituire


Non serve particolare intelligenza a comprendere quale sia la reale natura ideologica che sta dietro a quei vari movimenti che si fingono cristiani per riportare in vita nazismo e fascismo. È dunque difficile sconvolgersi dinnanzi come i soliti violenti abbiano scelto croci celtiche e svastiche (peraltro tracciate al contrario, quasi a sottolineare la stupidità e la scarsa cultura di questi personaggi) per imbrattare i manifesti del Torino Pride.
Sui social, invece, sono gli slogan adolfiniani ad avare la meglio, con gente che dice che i gay vogliono "mettere le mani sui bambini". Peccato che anche in quel caso si a facile comprendere la stupidità di chi pare non comprendere che è proprio Adinolfi a voler strappare il futuro dei bambini qualora non fossero eterosessuali e conformi a quella razza ariana che la sua ideologica liberticida e violenta ha ideologizzato.
La situazione pare dunque tragica, con le costituzioni che stanno a guardare mentre una banda di personaggi noti sta cercando di indottrinare i bigotti ad una battaglia contro i loro stessi figli (ritenuti uno scarto della società se inutili a procreare e a creare un nuovo esercito di balilla che certi integralisti cattolici siano sostengono sia necessario per fare guerra alle altre culture sulla base dei quella stessa ideologia della razza che venne teorizzata da Hitler e che Il Giornale si è premurato di offrire in regalo ai suoi lettori).

«Un atto da condannare. Ma una condanna non ci sembrava sufficiente, ci sembrava giusto venire qui». Così il sindaco Chiara Appendino e l'assessore alle Pari opportunità Marco Giusta hanno deciso di commentare i fatti, recandosi nelle zone colpite dalla violenza degli integralisti per sostituire i manifesti imbrattati.. «Questi sono residui di un’età che non vogliamo più vedere», ha detto Giusta. «È importante che quando accadono queste cose cittadini e istituzioni rispondano senza paura a queste forme di violenza».
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