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Unioni civili, il governo ha consegnato il «decreto ponte» al Consiglio di Stato per una prima valutazione

Palazzo Chigi ha reso noto che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, ha trasmesso al Consiglio di Stato il «decreto ponte» sulle unioni civili che sarebbe dovuto essere emesso giorni fa, ma che pare non rappresentasse una priorità per Angelino Alfano.
Ora potrebbero volerci fino a 30 giorni perché arrivi il parere del Consiglio di Stato e, successivamente, si dovrò attendere un pronunciamento della Corte dei Conti. Insomma, quelle unioni che si sarebbero dovute costituire già dal 5 luglio probabilmente dovranno aspettare l'autunno dato che il Ministro degli Interni non è stato solerte nell'avviare la procedura al pari di come ha favoreggiato l'assunzione con stipendi da capogiro per il fratello.
Senza il decreto che regola il regime transitorio di trascrizione delle unioni civili nei registri dello stato civile, i le unioni civili costituite rischiano di essere annullate dai prefetti dato che ai Comuni non è stata data indicazione riguardo alle modalità per procedere. In Italia abbiamo dovuto attendere trent'anni per vedere riconosciuto uno straccio di diritto, eppure si dovrà attendere ancora perché quella legge possa essere applicata.
Riguardo alle procedure che sarebbero indicate nel provvedimento non è stato diffuso alcun dettaglio e nessuno ne conosce il reale contenuto.


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