È attraverso Facebook che gli integralisti hanno iniziato ad invitare a commettere reati violenti contro i gay
È il gruppo d'odio denominato "No ai matrimoni gay in Italia" a preoccupare per la sua crescente violenza. Vicino a Forza Nuova e di proprietà del gruppo che gestisce il sito di estrema destra "Riscatto nazionale", si è dinnanzi ad una pagina Facebook che esiste al solo fine di creare odio verso i gay.
Ripetono ossessivamente che loro sono "cristiani", cosi come amano sostenere che gli etero fanno l'amore mentre i gay «si accoppiano» come animali. Ovviamente dicono anche che quello dei gay non è amore, che i gay non sono famiglie e che le persone lgbt sono peggiori dell'Isis. Poi in realtà sono propri loro a voler privare della vita interi gruppi sociali, ma nella classica propaganda nazista è consuetudine incolpare le vittime delle violenze perpetrate contro di loro.
In un post pubblicato su Facebook (poi rimosso) il gruppo arriva a condividere un video che mostra un uomo che frantuma il vetro di un espositore per stracciate un manifesto raffigurante due uomini. Un atto illegale che ha provocato l'ilarità dei gestori della pagina e una forte approvazione nei loro lettori. Dopo anni passati a fomentare odio, siamo arrivati al punto in cui si suggeriscono crimini violenti. Di questo passo tra non molto inizieranno ad invitere gli integralisti ad uccidere gay e lesbiche.
Nei commenti c'è chi scrive: «bravissimo "uomo"», «date una medaglia a questo uomo», «fatto bene», «dal punto di vista logico-razionale, nonostante la brutalità, è perfetto», «grandissimooo», «eccellente» e «con il mitra!».
Tutte queste lodi sono riservate a chi ha commesso un reato penale atto a distruggere un qualcosa di sgradito al suoi pregiudizi. Secondo tale logica, allora un ateo dovrebbe avere il diritto di entrare in una chiesa e frantumare tutto, così come un gay dovrebbe poter entrare in edicola e dare alle fiamme tutte le copie di Tempi. Ma possiamo essere certi che in quel caso non userebbero certo lo stesso metro di giudizio, testimonianza di come quell'atto sia indiscutibilmente volto a legittimare una violenza contro uno specifico gruppo sociale.
Lo stato interverrà per difendere i suoi cittadini dalla reale minaccia rappresentata da questa gente o dovremo attendere che inizino a gettare i gay dai tetti come i loro amici dell'Isis? Perché qui c'è già chi invita ad usare armi da fuoco contro le vittime della loro persecuzione...
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