Gianfranco Amato esporterà la sua omofobia in Sudamerica
Gianfranco Amato è ossessivamente impegnato nel sostenere che le unioni civili sono un «attacco alla famiglia», incurante di come tale asserzione ha la stessa validità di chi dovesse andare in giro a dire che i vegani sono un attacco ai carnivori. In che modo i diritti altrui toglierebbero qualcosa agli altri è un dato sconosciuto a chiunque abbia un minimo di intelletto, ma purtropo riscuote gradimento per chiunque sia alla spasmodica ricerca di una qualunque scusa che possa legittimare il proprio pregiudizio. E che c'è di meglio di un tale che attribuisce all'odio una volontà divina, ossia ad un qualcosa che per definizione deve essere creduta per fede senza bisogno di fornire alcuna argomentazione?
E se sono ormai anni che Amato diffonde le sue discutibili teorie volte a sostenere che sia necessario negare qualunque dignità a gay e lesbiche perché c'è il rischio che possano vivere serenamente anche se a lui sgraditi, è forse a beneficio delle potentissime lobby statunitensi che l'uomo rappresenta (le stesse che lo assoldarono per difendere la legge fascista che imponeva l'esposizione di simboli cristiani negli edifici pubblici) che il leader integralista esporterà il suo messaggio di odio e disprezzo anche in America latina. L'annuncio giunge dal suo profilo Facebook:
L'avv. Amato ha registrato una lunga intervista in lingua spagnola per la rete televisiva cattolica panamense FETV Canal 5, che verrà messa in onda nella trasmissione "Enfoque Semanal" molto seguita non solo a Panama ma in tutta l'America Latina.
Se il contenuto non è ancora noto, facile è immaginare che si tratterà della solita commedia teatrale sul "gender" che da anni Amato porta in scene in parrocchie, centri islamici o comuni gestiti dalla Lega Nord. Le immagini mostrano il consueto uso di Madonne e vistosi cricefissi come oggetti di propaganda, così come la sua scelta del sudamerica fa pensare ad un mercato in cui è ancora possibile fare uso di un falso sentimento religioso per vendere odio e disprezzo verso le minoranze. Il tutto a danno di milioni di persone che hanno l'unica "colpa" di esistere in un mondo che Amato vuole trasformare in un girone invernale per chiunque non sia sottomesso al suo pensiero unico basato sul disprezzo di chiunque non sia fatto a sua immagine e somiglianza.
E chissà se la scelta di un nuovo terreno da colonizzare non dipenda dai disastrosi risultati che Amato ed Adinolfi hanno incassato alla prova elettorale, riscuotendo misere percentuali da prefisso telefonico. In fondo anche le lobby statunitense ormai se la giocano nel chiedere che siano i gay ugandesi a pagare con la vita il loro odio...