Il Tempo torna a promuovere Brandi e l'isteria fomentata dalla sua associazione
Toni Brandi è una persona sola ma, nella più totale impunità, il suo odio e la sua ideologia vengono lasciate libere di minacciare migliaia di persone, attaccando la loro dignità, i loro diritti e la loro stessa vita nel nome dei pregiudizi che quell'uomo coltiva a fini prettamente politici.
All'interno di quella colonizzazione ideologica che mira a creare isteria e a diffondere false informazioni che possano assicurare discriminazione e violenza ai danni dei ragazzi gay, è Il Tempo a rilanciare un procurato allarme basato sulla promozione a senso unico dell'attività dell'associazione ProVita.
L'articolo firmato da Francesca Pizzolante appare allarmista sin dal titolo: "Tra storie gay e utero in affitto Allarme «gender» nelle scuole". Ed è così che lodando l'operato contro ogni forma di educazione al rispetto che Toni Brandi sta conducendo a danno di migliaia di adolescenti a lui sgraditi in virtù del loro orientamento sessuale, l'articolo declama:
No all’invasione gender nelle scuole. Lo dice a gran voce l’associazione Provita Onlus che ieri mattina ha presentato un dossier dettagliatissimo presso il Ministero dell’Istruzione. Il rapporto, pubblicato sul sito difendiamoinostrifigli.it, elenca tutte le attività pro gender portate avanti in molte scuole italiane. In alcuni casi occorre chiedersi se sia o meno opportuno affrontare determinati temi, anche se in modo ludico, negli asili nido. Dalle rappresentazioni teatrali, alle letture, ai giochi di ruolo, la cultura del gender in alcuni casi viene impartita a bambini ancora in fasce. Come è successo a Venezia dove, nel febbraio del 2014, in 10 asili nido e 36 scuole materne è stata distribuita la favola «E con Tango siamo in tre» (Ed. Junior): storia di due pinguini, entrambi maschi, che si incontrano nello zoo di New York e si innamorano. Il custode del parco affida loro un uovo di un’altra coppia perché lo covino: nasce così Tango.
Insomma, si dice chiaramente che al bambino deve essere insegnato che l'eterosessualità sia l'unica norma e non possano essere proposti racconti che si limitano ad illustrare che esistono tante forme di famiglia (il libro in questione affronta anche tante altre situazioni) senza che una debba essere per forza ritenuta migliore dell'altra. Sia mai! Toni Brandi esige che ai bambini si dica che la sua famiglia è migliore delle altre e non tollera che dei bambini possano essere educati al rispetto. Soprattutto non tollera che si possa parlare di alcune tematiche sino a quando non avranno sviluppato degli stereotipi che gli impediranno di accettare che al mondo possano esistere persone diverse da loro.
Sempre lì si finisce, rilanciano ciclicamente un elenco di informazioni (spesso false) che Brandi sta promuovendo senza che si dia masi spazio ad un qualche contraddittorio. Lui si inventa la storia, se ne lamenta ed esige che ciò che a lui non va bene debba essere vietato. Il tutto grazie a quotidiani consenzienti che offrono spazio ad una propaganda a senso unico a danno della società.
Nonostante persino dei giudici si siano pronunciati sul tema ed abbiano sottolineato come le rivendicazioni di Brandi fossero delle mere strumentalizzazioni, ci tocca ancora sentire le solite false accuse contro il libro della Mazzucco. Il tutto condito con le falsità sulle modalità di proposizione (era stato proposto fra le possibili letture della vacanze, non imposto come raccontano loro) e sul sostenere che quelle poche righe costituiscano «descrizioni dettagliate di masturbazione e di rapporti orali tra ragazzi».
Ma per comprendere che si sia dinnanzi ad una strumentalizzazione ideologica basterebbe anche solo osservare in quelle modalità discriminatoria la giornalista inserisca fra virgolette la figlia di due uomini, privandola gratuitamente dei suoi affetti e della sua famiglia solo perché sgradita a Brandi.
Non da meno sono le iniziative portate avanti nelle scuole medie e superiori. Nella classe di quinto ginnasio del rinomatissimo liceo classico Giulio Cesare, nel 2014, a minori di 16 anni alcuni insegnanti chiesero di leggere e poi di svolgere un tema sul romanzo «Sei come sei» di Melania Mazzucco. Il romanzo parla di una bambina “figlia” di due omosessuali tramite utero in affitto, e contiene descrizioni dettagliate di masturbazione e di rapporti orali tra ragazzi. Anche in questo caso non mancarono accesissime polemiche sulla scelta, discutibilissima, di affrontare temi ai limiti della pornografia in classe. Proprio per questo l’associazione Provita Onlus insieme alla rete di «difendiamo i nostri figli» è tornata a chiedere, a gran voce, che simili iniziative s’interrompano nelle scuole sia dell’infanzia che medie-superiori.
A questo punto c'è da chiedersi se dinnanzi all'aggressione portata avanti da Toni Brandi, l'unica possibilità non sia quella di abbandonare l'Italia per pagare la proprie tasse ad uno stato che garantisca i diritti dei propri cittadini e che permetta di ottenere pari dignità a fronte di identici doveri. Non è infatti tollerabile restare in un Paese che permette che qualcuno possa impunemente minacciare il futuro dei nostri giovani portando avanti delle falsità che sono state riconosciute tali anche dai giudici, ancor più se l'obiettivo (come Brandi dichiarò tempo addietro proprio dalle pagine de Il Tempo) è quello di privare alcune persone dai loro diritti per potersi appropriare dei loro beni.