Innondazione travolge la casa di un reverendo anti-gay. Lo scorso anno sostenne che tali catasfrofi siano la punizione che Dio riserva ai gay
Il reverendo Tony Perkins è il leader del Family Research Council (FRC), un'associazione a scopo di lucro legata al partito repubblicano e composta da sedicenti cristiani che si battono contro i diritti dei gay. Nello stile classico dell'integralismo, lo scorso anno dichiarò che le catastrofi naturali sono la punizione di Dio per il matrimonio gay e l'aborto.
Ironia della sorte, la casa di Tony Perkins è stata colpita da quello che lui stesso ha definito «un diluvio di proporzioni bibliche». L'uomo ha dovuto abbandonare la sua abitazione a bordo di una canoa dopo che una serie di violenti temporali hanno causato un'inondazione nella Louisiana
Tra le altre teorie di Perkins c'è qualla che lo ha portato a sostenere che la causa dell'omosessualità sarebbe la dipendenza da un qualche genere di droga o sostanza alcolica, oppure c'è la sua teoria volta a sostenere che la pedofilia sia praticata esclusivamente da persone omosessuali. Durante un programma radiofonico dichiarò che i gay avrebbero presto deportato i cristiani nei campi di concentramento, sostenendo poi che sarebbero stati creati dei campi di rieducazione per i cristiani che sono contrari a quella che lui definisce «ideologia lgbt». Insomma, praticamente tutte le baggianate che in Italia sentiamo dire ai vari Amato, Brandi o Adinolfi.
Eppure l'unica evidenza è che, se davvero le catastrofi naturali fossero una punizione divina, interessante è notare che si siano scagliate sulla sua casa e non contro un qualche Gay Pride. Non sarà che Dio preferisce l'amore lgbt all'odio degli integralisti?