L'amore vince anche a Napoli: il Presidente di Arcigay Antinoo si unisce con il suo compagno


Grandissima attenzione mediatica e politica, a Napoli, per la promessa di unione civile tra il Presidente del circolo provinciale Arcigay Antinoo, Antonello Sannino e il suo compagno, il giovane ballerino Danilo Di Leo.
Infatti, venerdì 12 agosto, nell’elegante e prestigiosa Sala Giunta del Comune di Napoli, a due passi dal porto e dal Maschio Angioino, alla presenza della neo-assessora alle Pari Opportunità, Daniela Villani, e del Sindaco di Torre Annunziata, paese d’origine della coppia di “sposi”, Antonello e Danilo hanno detto un sì importantissimo, non solo perché è un sì che prelude alla piena realizzazione della loro storia d’amore ma perché fa da “apripista” a tante coppie gay che, probabilmente, non hanno ancora il coraggio di uscire alla luce del sole.
Danilo Di Leo, trattenendo a stento un comprensibile misto di emozione ed euforia, si sorprende dei tantissimi giornalisti presenti all’evento e, vincendo la sua timidezza, affronta la stampa. Vorrei che le prossime coppie si riuscissero a unire in maniera più intima – confida ai microfoni - sarebbe una vittoria, vorrebbe dire che l’amore delle persone omosessuali è diventato finalmente normale e non fa più notizia.
L’attenzione della stampa deve far capire a tutti l’importanza di questa legge che, finalmente, abbatte il muro dell’ipocrisia – sottolinea Antonello Sannino e aggiunge - manca certamente la parte che riguarda i diritti delle coppie omogenitoriali e una nuova regolamentazione dell’istituto dell’adozione.
La notizia, che ha avuto grande circolazione sul web, è stata accolta dalla rete con grandissimo entusiasmo. A qualcuno, che ha criticato un presunto eccesso di amplificazione mediatica dedicata all’evento, mi sento di rispondere che l’unica cosa che resta di queste prime unioni civili è una grande lezione d’amore. L'amore vince sempre ed è questa l'unica cosa che conta. E se qualche amore, come quello di Antonello e Danilo, può fare da traino da traino, incoraggiare, aiutare e sostenere altri amori che hanno bisogno di un gancio, allora ben venga la pubblicità, ben venga la grande attenzione dei media. I media non possono solo vendere prodotti, possono anche vendere speranze. Possono anche portare nelle case degli italiani, nuovi prototipi di coppie. In questo caso, i media fanno un lavoro virtuoso, perché tanti italiani, vedendo due uomini o due donne che dicono il proprio sì con naturalezza e semplicità, riflettono su declinazioni d'amore che prima guardavano con diffidenza. La pubblicità che amplifica l'amore, trasformando un amore “differente” in un amore “normale”, è una rivoluzione. Salutiamola con gioia. Perché questa rivoluzione fa bene a tutta la comunità LGBT. E non solo!

Claudio Finelli
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