Scalfarotto torna ad attaccare l'associazionismo lgbt
Se in Italia la comunità gay risulta svantaggiata rispetto a tutto il resto d'Europa è anche a causa di politici che sperano di fare campagna elettorale sulle spalle di vite sacrificate al loro guadagno personale. E per una Lega Nord che invita all'illegalità a danno di gay e lesbiche, c'è pure uno Scalfarotto che getta fango contro le associazioni lgbt.
Il sottosegretario allo Sviluppo economico ha attaccato l'associazionismo romano per aver osato scrivere una lettera al loro sindaco per chiedere che le unioni civili siano rese operative.
Ma aecondo Scalfarotto, quella richiesta minerebbe l'indipendenza delle associazioni lgbt e le renderebbe troppo vicine al Movimento 5 Stelle. Poi, contraddicendosi, afferma che l'unico partito a cui fare riferimento è il Pd.
Mario Marco Canale di Anddos commenta: «Si accusano molte associazioni di essere collaterali alla politica: lo sarebbero se si rifiutassero di incontrare una sindaca solo perché appartiene a questa o a quella forza politica. Ci tornano in mente, le parole del Presidente Renzi, quando all'accusa di volere parlare con Berlusconi rispose “con chi dovrei parlare, con Dudù?”. Ci domandiamo: se non parliamo con il sindaco di Roma, con chi dovremmo parlare, con il suo cagnolino?».
Angelo Schillaci, giurista e collaboratore di Articolo 29, aggiunge: «Non trovo particolarmente furbo prendersela con alcune associazioni Lgbt per una lettera ad un'interlocutrice istituzionale, Virginia Raggi. Non sarebbe stato più accorto – sul piano tattico e politico – solidarizzare con la comunità, stigmatizzando semmai la mancata risposta, dopo 21 giorni a questa lettera, e il perdurante silenzio del Comune di Roma sul punto, le cui motivazioni sono peraltro facilmente immaginabili?».
Ed ancora, Marilena Grassadonia di Famiglie Arcobaleno dice: «L'unica verità in tutta questa storia è una sola ed è lampante: l’indipendenza politica delle associazioni Lgbt dovrebbe essere alla base di tutto, sempre e comunque. Se non si capisce questo allora mi sa che di strada ne abbiamo da fare ancora… e pure tanta».
Yuri Guaiana di Certi Diritti, rincara: «Al posto di sindacare sulle cariche istituzionali a cui decidiamo di rivolgerci, chiedo a Ivan Scalfarotto di aiutarci a coinvolgere i sindaci, almeno quelli del Pd, nel tentativo di creare questo grande movimento di città e sindaci italiani per il matrimonio egualitario». Imoltre stigmatizza «l'anomalia di un uomo di partito e sottosegretario del governo in carica che si permette di giudicare e interferire con l'iniziativa politica di alcune associazioni e addirittura di pretendere di dettarne l'agenda».
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