Carlo Pernat: «Il mondo del MotoGp respinge i gay. Le donne? Sono come cani»
Sono parole intollerabili quelle che Carlo Pernat, figura storica del motociclismo ed attuale manager di Andrea Iannone, ha pronunciato nel corso della trasmissione radiofonica "La zanzara" su Radio 24.
Riguardo alla possibilità che potessero esserci piloti gay al MotoGp, l'uomo ha affermato: «Gay? Tra i piloti delle moto non ci sono. Assolutamente no. È un mondo che respinge i gay, non può esistere un omosessuale. Un gay può andare con moto più dolci, quelle a tre ruote. Ma con le moto veloci no. Qui bisogna essere cattivi, duri, veloci, bisogna avere un cervello di un certo tipo. Non si può essere effeminati».
È dunque sulla base di un'ostentata ignoranza che l'uomo confonde il carattere con l'orientamento sessuale e si lancia pure nel sostenere che un gay debba necessariamente essere effemminato secondo i più biechi stereotopi. Ma dato che l'omofobia va spesso a braccetto con la misogenia, Pernat non ha mancato di illustrare la sua "opinione" sulle donne.
Spiegando che lui è un grande frequentatore di bordelli e che lui paga le donne senza perdere tempo a corteggiarle, ha aggiunto: Mi hanno proposto di fare una guida dei bordelli di tutto il mondo, ma non so se si può fare. Si va nei guai perché in Italia è vietato lo sfruttamento». Ed è sempre parlando di fonne che ha sistenuto siano «come i cani. Quando parli sembra che ti capiscano ma non ti capiscono mai. Noi non possiamo vivere senza le donne, ma è difficile. E poi o sono sante o sono troie, si dividono in due categorie. Noi uomini con una ragazza dal 6 in su non ci pensiamo due volte, ci va bene tutto».