Dopo le ritosioni sul 12enne che si è opposto alla marcia omofoba, arrivano anche le minacce di morte al fotografo che ha scattato la foto
L'immagine di un bambino schierato dinnanzi ad un'orda di omofobi è un'immagine che ha molto infastidito l'integralismo cattolico. Un gruppo violento che usa i bambini per sostenere che le loro azioni siano morate a "difenderli" non poteva ammettere che nella mente collettiva potesse inserirsi un'immagine incompatibile con ciò che sono soliti raccontare per truffare la gente.
Quell'immagine andava cancellata. In Italia è La Nuova Bussola Quotidiana ad essersi assunto il compito di dire che quella storia era falsa, che il bambino stava giocando e che nessuno ha capito che quel bambino odiava i gay esattamente quanto tutti quelli che marciavano verso di loro. Peccato che le "argomentazioni" proposte non siano prove così esaustive e che la realtà appaia ben diversa da come loro la raccontano.
Ci siamo già occupati di come alcuni giornali abbiano iniziato a cercare il minore e di come la sua famiglia abbia negato l'accaduto perché preoccupata per l'incolumità del piccolo. Il minore è stato oggetto di pesanti minacce sui social network e pare che ora sia vittima di bullismo da parte di compagni di classe indottrinati all'omofobia. E dinnanzi a tutto ciò, l'integralismo cattolico festeggia nel sostenere che loro non vedono incongruenza nella storia e che sono assolutamente certi che la fotografia sia una bufala (cosa che peraltro non cambierebbe certo le cose).
Ma non è finita qui. L'ira dell'integralismo cattolico si è tramutata anche in minacce di morte che sono state rivolte al fotografo. Manuel Rodriguez ha subito numerosi insulti omofobi sui social, mentre le minacce di morte sono arrivate anche per telefono e via posta.
L'uomo racconta: «Ho risposto ad una telefonata, giovedì scorso, in cui sono stato chiamato frocio e mi hanno detto che l’avrei pagata per avere fotografato la marcia».
E c'è davvero aver paura dinnanzi ad un movimento mosso da personaggi come Brian Brown che è anche capace di simili atti violenti contro un ragazzino di soli 12 anni. E tutto ciò solo perché il minore ha raccontato che aveva uno zio gay e non voleva che quella gente lo odiasse.