Giancarlo Cerrelli: «Il matrimonio non è amore. Il divorzio è una patologia, causa di malesseri esistenziali che sfociano in violenze estreme»


È su Twitter che Giancarlo Cerrelli, vicepresidente nazionale dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani, si è lanciato in affermazioni molto gravi. Il tutto ha preso il via da un tweet in cui l'avvocato afferma: «Monica Cirinna ci rivela quello che ha sempre smentito: che l'unione civile è la stessa cosa del matrimonio».
Se non serve certo essere laureati in giurisprudenza per sapere che un istituto a cui viene negata la tutela costituzionale prevista dall'articolo 29 non è certo «la stessa cosa» di quell'unione che per volere dell'integralismo cattolico è oggi riservata solo ad uno specifico orientamento sessuale, ben presto l'uomo si è lanciato anche nel sostenere che «l'affetto non ha rilevanza giuridica e il matrimonio gay non ha alcuna funzione sociale».
Insomma, i gay non servono a niente e lui è la persona su cui si basa la società perché va in giro a dire che gli piacciono le donne. Ma è qui che inizia il delirio vero e proprio, dato che l'avvocato risponde ad un'osservazione di un utente scrivendo: «Se l'amore fosse elemento fondante matrimonio, saremmo legittimati a chiudere un matrimonio se l'amore finisce».
E dinnanzi a chi gli fa notare che ogni matrimonio può concludersi col un divorzio, Cerrelli ‏aggiunge: «infatti il divorzio è un aspetto patologico del rapporto matrimoniale». E poi, ancora, a chi gli ripete che il matrimonio può finire Cerrelli risponde: «Prima però non era così. Tale patologia è causa di malesseri esistenziali che sfociano in violenze estreme».
Il riferimento pare dunque volto ad indicare che il divorzio sarebbe la causa del fenomeno del femminicidio, rimpiangendo i tempi in cui le donne erano costrette a vivere con un uomo che non amavano più e che magari le picchiava senza che potessero dire nulla.

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Nella foto: Giancarlo Cerrelli (al centro, davanti al tabernacolo) insieme a Marco Invernizzi (responsabile lombardo di Alleanza Cattolica), Massimiliano Romeo (capogruppo della Lega Nord al consiglio regionale lombardo) e Cristina Cappellini (sentinella in piedi ed assessore di Regione Lombardia).
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