Il governo svende la famiglia ai cattolici: saranno gli ultra conservatori a decidere le politiche
Negli ultimi anni l'integralismo cattolico ha letteralmente mortificato la famiglia. Quel luogo dove ogni persona poteva sentirsi al sicuro è stato tramutato in un'arma di propaganda. Hanno tentato di stabilire delle regole ed hanno introdotto una serie di distinguo volti a creare quanta più esclusione possibile. E c'è da domandarsi quanto dolore abbiano provocato quando la volontà di soddisfare i desideri di genitori indottrinati si è tramutato in una violenza verso i minori che non corrispondevano alle loro ideologie. Si pensi anche solo a come esigono che i moduli scolastici indichino "mamma" e "papà" anche se ciò umilia quei bambini che per un qualsiasi motivo non hanno quelle due figure. E pensare che persino ai tempi della Montessori si preferiva un più generico "firma del genitore o di chi ne fa le veci"...
È dinnanzi a tale colonizzazione ideologica che c'è da aver paura nel constatare come il Governo abbia deciso di demandare agli ultra-cattolici le decisioni sulle politiche familiari. E ciò appare evidente nello scorrere la lista dei nomi nominati da ministro Costa (Ncd) per il neonato Comitato dell'Osservatorio nazionale sulla famiglia: tutti sono riconducibili ad università pontificie, istituti religiosi o realtà molto vicine alla Chiesa Cattolica. C'è pure presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Gianluigi De Palo, noto ultras dell'omofobia organizzata e strenuo sostenitore dei distinguo integralisti (nella foto). Basta anche solo guardare le loro pagine per osservare come la loro idea di famiglia sia esplicitata attraverso i convegni di Mario Adinolfi e di Gianfranco Amato. Ed ancora, a sottolineare la loro opposizione al riconoscimento delle famiglia gay c'è persino la loro partecipazione ufficiale alla marcia della Manifest Pour Tous francese con cui chiedevano a Parigi di impedire il riconoscimento della pari dignità per le famiglie gay.
Probabilmente una simile decisione sarà stata presa sulla base della convenienza politica di un Ncd che ha perso il favore degli ultra-cattolici dopo la decisione di non far cadere il governo per impedire l'approvazione della legge sulle unioni civili. Ma forse ci sarebbe da domandarsi se un pugno di voti valga la svendita della famiglia a chi pare mirare a quei posti solo per ottenere la possibilità di ridefinirla secondo un pensiero unico molto ristretto in cui anche divorziati, single e coppie senza figli vengono guardati con forte sospetto (sempre che non si tratti di Adinolfi, perché in qual caso il suo divorzio va bene).
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