L'appello dell'integralismo cattolico: «Il Papa cacci per eresia chi accoglie e rispetta gay»
L'integralismo cattolico non perde mai occasione per tentare di attribuire alla volontà di Dio ogni loro più perverso pregiudizio, chiedendo punizioni esemplari per chiunque osi contrastare il loro pensiero unico e la loro ideologia del disprezzo.
Ed è così che Pietro Romano interviene sulle pagine del sito integralista "Il riformatore" per sostenere che la massima missione dei "cristiani" sia quella di impedire che due persone possano assumersi un impegno d'amore dinnanzi a Dio. Lui esige che i distinguo fascisti siano reintrodotti e che ad alcuni cittadini sia impedito il diritto alla vita e alla dignità solo perché lui crede di essere più meritevole di loro per un presunto diritto di nascita.
In un articolo intitolato "Padre Cosimo Scordato si è “scordato” la Dottrina e benedice le unioni civili di una coppia di lesbiche in Chiesa", l'uomo afferma:
Succede a Palermo, in concomitanza con l’unione civile di due lesbiche. La notizia che tutti hanno preso con grande gioia e tripudio dimostra che, se i vertici della Chiesa non intervengono subito, l’emorragia sarà impossibile da fermare.
Insomma, ogni opinione contraria alla loro deve essere soffocata quale forma di intimidazione a chiunque cede che l'amore non sia mai una minaccia. Eppure Pietro Romano dice che lui sa con assoluta certezza che Dio odi i gay, tant'è che per dimostrarlo si riduce a citare dei documenti di Ratzinger (ossia l'opera ai un uomo e non certo l'espressione di una volontà divina:
Padre Cosimo Scordato, di nome e di fatto, compie un atto propriamente errato dal punto di vista pastorale, in barba agli insegnamenti della Chiesa, al Catechismo e ai ripetuti documenti in materia di unioni omosessuali.
Come giustamente ci ricorda il Catechismo, gli omosessuali sono nostri fratelli e vanno accolti con carità, ma VA RIFIUTATA QUALSIASI COOPERAZIONE CON LE UNIONI OMOSESSUALI, in particolare quelle pubblicamente dichiarate dalle autorità civili, che ribadiscono un allontamento definitivo dalla legge naturale e dalla legge del Padre Eterno.
L'uso del maiuscolo riproduce l'articolo originale, in quella convinzione che l'unico scopo del cristianesimo sia quello di impedire dignità agli affetti altrui. Ma non solo, siamo dinnanzi a chi dice di conoscere la legge di Dio in quella presunzione di chi pare pronto a sostituirsi ad esso.
Puntando al piano più ideologico e violento della sua propaganda, l'articolo si lancia anche nel denigrare il sacerdote e nel sostenere che la famiglia esista solo se si nega dignità al prossimo:
Sbattendosene altamente dei Santi precetti, il prete palermitano si accolla una bella responsabilità, essendo il primo in Italia a compiere un tale gesto.
Ne abbiamo visti in USA, ma ora la questione è tutta italiana.
Sul fatto che Padre Scordato parli di accoglienza agli omosessuali – confondendo l’accoglienza alle persone con l’accoglienza di un’ideologia che mira alla distruzione della famiglia – non ci meraviglia, data la confusione totale in cui versiamo.
Un passo avanti invece lo fa dichiarando: “Il mio auspicio è che un giorno la chiesa accetti di benedire anche questo: le relazioni omosessuali”.
Padre Scordato entra quindi nel club di Mons. Charamsa, auspicandosi che la Chiesa approvi l’ERESIA.
Noi ci auguriamo invece il contrario ovvero che la Chiesa dal suo Sommo Pontefice dichiari che Padre Cosimo Scordato si è “scordato” che la Chiesa non può appoggiare le unioni omosessuali essendo esse stesse contrarie alla Legge di Dio.
Immancabile è poi anche l'auto-assoluzione, di chi ice che lui non odia i gay ma sarebbe Dio a volere che lui neghi agli altri la libertà religiosa e la possibilità di poter vivere la propria vita secondo le proprie credenze religiose:
Un concetto semplice e chiaro, che nulla ha a che fare con l’omofobia. È una questione dottrinale.
Infatti nella Chiesa Cattolica la Dottrina è considerata immutabile e lo è stato nei secoli.
Le porte invece delle altre chiese scismatiche sono sempre aperte.
Invitiamo il Padre Scordato a bussare dai luterani o dai valdesi, che pare siano propensi a queste posizioni.
Il Riformatore e la sua redazione, in quanto CATTOLICI, si dissociano da questo Sacerdote, ritenendo che non vada confusa l’accoglienza alle persone con l’approvazione di progetti omosessualisti.
Non si confonda la carità con la cooperazione al peccato, che produce inganno e confusione nelle anime dei fedeli. La lobby omosessualista mira a far riconoscere alla Chiesa una sorta di Santità delle unioni omosessuali. Questo non potrà mai accadere, sebbene ci sia qualche prete folle come il suddetto. E qualora accadesse, benvenuti nell’Apostasia.
E solo su una cosa questa gente ha ragione: se il Papa non si deciderà a prendere posizione contro la deriva integralista di chi nasconde sentimenti neonazisti dietro ad una finta fede religiosa, non passerà molto prima che il cattolicesimo possa dar vita a movimenti simili all'Isis.
Va osservato anche come l'opinione e le certezze di Pietro Romano cambino improvvisamente quadro si tratta di sostenere che «il Dio dei Cattolici non è lo stesso dei Musulmani». Se dice che contro i gay non è possibile mettere in discussione l'omofobia di Ratzinger, quando si ha la possibilità di alimentare odio contro i mussulmani ecco che improvvisamente si lancia nel sostenere che «il Documento del Concilio Vaticano II sul rapporto con le altre religioni si può considerare non dogmatico e magistrale». Per la serie, la verità rivelata è solo quella che fa comodo alla propria ideologia.
E qualora servisse una conferma, dietro queste posizioni ci sono sempre le stesse persone. Basta osservare la pagina Facebook di Pietro Romano per constatare come gli unici suoi siano volti noti dell'omofobia organizzata: c'è Mario Adinolfi, Gianfranco Amato, Riccardo Cascioli, Corrispondenza Romana, ProVita, Massimo Gandolfini, il partito di Giovanardi, Italia Cristiana, le Sentinelle in piedi, padre Amorth e persino Joseph Sciambra (l'integralista statunitense che si è finto attore porno gay per ottene visibilità nel sostenere che i gay emanino entità demoniache dal deretano).