Le associazioni lgbt di Novara rispondono al patrocinio dell'odio: «Anche noi del popolo dellE famigliE»
Ci siamo già occupati della vergognosa iniziativa che ha portato l'amministrazione leghista di Novara a patrocinare un comizio elettorale del partito di Adinolfi. Si tratta di un fatto gravissimo che pare rientrare in una più ampia strategia messa in atto da una Lega Nord disposta a scardinare i fondamenti stessi della democrazia attraverso una aggressione alla legalità sulla base del più becero pregiudizio.
Un Comune che pretende il pagamento delle tasse da cittadini a cui vengono poi negati i più basilari diritti stabiliti dall'ordinamento è una minaccia alla Repubblica stessa. Ed è una minaccia alla nostra cultura anche il promuovere gruppi d'odio che sostengono la necessità di creare distinguo, sostenendo che le due famiglie di Adinolfi debbano valere più delle altre sulla base di un presunto diritto di nascita.
È dinnanzi a questa drammatica realtà, dove ala dignità e la vita umana vengono barattate con la convenienza politica, che l'associazione ArciLesbica di Novara ha diramato un comunicato stampa che abbiamo steso dopo l'evento dell'associazione di Adinolfi del 10 settembre:
Il 10 settembre nei pressi di Piazza Puccini nella città di Novara si è svolta la “Festa della Famiglia”, evento organizzato dall’associazione Popolo della Famiglia Novara e VCO con tanto di patrocinio del Comune. E noi, lesbiche, single, zitelle bisessuali e chi più ne ha più ne metta, non abbiamo potuto fare a meno di partecipare a nostro modo.
Sorvoliamo che il simbolo dell’Associazione ed il nome stesso ricordino fortemente quello del partito, che a pochi minuti dall’inizio del comizio un vigile si sia materializzato dietro di noi, che se non ci fossimo state noi sarebbe rimasto ad ascoltare il vomito di parole omofobe e etero patriarcali del signor Amato solo un capannello di 10 persone e una bambina che in triste solitaria girava sul calcinculo, sorvoliamo insomma parecchie cose.
Noi attiviste di ArciLesbica Novara, in collaborazione con Novara Arcobaleno ed altri, abbiamo preso parte a questa meravigliosa iniziativa portando in piazza le nostre idee di famiglia, diverse dall’idea proposta e diffusa dal popolo Adinolfiano.
Abbiamo presenziato per rendere palese che il tipo di famiglia cui si inneggia in queste occasioni come unico e valido, è solo UNO dei tanti tipi di famiglia che esistono. Troviamo assurdo che dopo tanta fatica di attiviste e politici per guadagnare quei due diritti che ci sono stati concessi esistano ancora persone che provino con così tanta foga a negare le nostre relazioni e i nostri affetti. Quindi abbiamo voluto ricordare che non ci possono negare, non ci nascondiamo e non siamo pochi.
Ancor più assurdo che un Comune si permetta di patrocinare l’iniziativa. Ma questa sembra essere un’altra storia.
Non serve che loro ci dicano mille volte quale sia l’unico e vero nucleo famigliare, formato da un genitore maschio, uno femmina e infanti al seguito; ci siamo sentite di voler esserci perché non vogliamo più che ci siano persone che possano definire due ragazze che si amano imperfette e meno famiglia di una ragazza ed il suo cane o di una ragazza ed un ragazzo.
A conferma della piazza deserta, riproponiamo a seguire le fotografie pubblicate dal fratello di Gianfranco Amato sulle pagine del partito di Adinolfi. Guardanto attorno ai primi piani e al tentativo di non mostrare quante persone fossero lì, appare evidente la scarsità di partecipanti ad indicare come quella sia una ideologia sia condivisa da una minoranza ristretta e rumorosa (ma purtroppo legata a potenti lobby che le offrono più visibilità e credibilità di quanto meriterebbero). Impiegabile è poi la scelta di usare palloncini colorati, dato che il movimento è solito sostenere che ci debbano essere solo due colori e che ogni sfumatura sia da temere e reprimere.
Immagini: [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7]
Leggi l'articolo completo su Gayburg