ProVita: «Ideologia gender, mentalità omosessualista e pedofilia sono strettamente collegate»
«Ideologia gender, mentalità omosessualista e pedofilia sono strettamente collegate». È quanto afferma l'associazione ProVita Onlus all'interno della loro incessante azione di promozione dell'odio verso le persone lgbt. E se sappiamo tutti che la fantomatica "ideologia gender" è un'invenzione dell'integralismo cattolico, sappiamo anche che la pedofilia è un problema serio che meriterebbe di essere contrastato con efficacia senza che i soliti integralisti tentino di trasformarlo in uno stupendo di propaganda elettorale a rischio dei minori. Perché se la maggior parte dei reati collegati alla pedofilia viene commesso all'interno delle famiglia, pare una perdita di tempo il cercare di spostare il problema su argomenti estranei anche a rischio di permettere che i predatori sessuali mietano vittime mentre Bandi cerca vantaggi politici per la sua propaganda.
La deriva del progetto di contrasto alla pedofilia ha avuto inizio quando Comunione e Liberazione ha preteso che don Fortunato di Noto, collaboratore nei comizi di Gandolfini e teorico del fantomatico "gender", fosse incluso nell'Osservatorio per il contrasto alla pedofilia. Ovviamente la richiesta è stata prontamente accolta dal Governo ed ha visto un attacco al fantomatico "gender" quale primo atto del sacerdote. Ed è sempre sull'onda di quella deriva che ProVita afferma:
Rileva opportunamente Di Noto: «Noi sappiamo benissimo che ci sono frange internazionali che fanno forti pressioni affinché il bambino diventi un uomo indistinto dal punto di vista sessuale. Questo fa il gioco dei pedofili perché loro guardano ai bambini al di là del sesso di appartenenza. I pedofili sono attratti dai bambini prepuberi. […] Per il pedofilo ha poca importanza il sesso del bambino, che sia maschio o femmina. […] Allora il gender si collega a questi moti relativisti culturali, ecco possiamo dire che il gender crea un terreno fertile a queste tendenze. Insomma in natura nasciamo maschi o femmine e negare questo crea già qualcosa di sbagliato».
Alterando il pensiero già grave del sacerdote, l'associazione di Brandi di premura di sostenere che siano i gay i responsabili della pedofilia:
Per la mentalità omosessualista i bambini non devono più avere il diritto a crescere col proprio padre e con la propria madre. L’art. 7 della Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo dovrà essere cancellato. Per un motivo molto semplice: se è vero che uomini e donne sono uguali, che le differenze sono solo culturali (cioè slegate da ciò che maschio e femmina incarnano, a partire dalla dimensione psico-fisica: ovvero l’unica differenza complementare da cui si genera una nuova vita umana), se è vera insomma l’ideologia dell’indifferentismo sessuale, allora ne consegue che per il bambino sarà appunto “indifferente” crescere con due uomini o con due donne (o con tre, quattro, o un numero indistinto di “genitori sociali”, come suggeriva Giuseppina La Delfa), invece che con mamma e papà.
Anche in questo caso è del tutto evidente: poiché in una coppia dello stesso sesso non si genera nulla, “per sostanza e non per accidente” (ovvero per come la coppia è fatta, e non per malattia, età, o altro), ne consegue che i bambini devono essere presi altrove. Se si vuole davvero “normalizzare”, acquisire esteriormente l’apparenza di una famiglia “normale” (per poi logicamente accampare i diritti che sono propri di ogni famiglia), i bambini sono indispensabili. In qualche modo devono essere acquisiti. O, meglio, acquistati.
Siamo dinnanzi ad una accozzaglia di affermazioni decontestualizzate che vengono inquinate da affermazioni assolutamente false, come il sostenere che qualcuno vorrebbe «cancellare» le differenze sessuali quando gli unici a volere che sia il pene o la vagina a determinare sogni, ruoli e ambizioni delle persone sono proprio quello di ProVita. Il tutto affiancato dal patetico tentativo di tirare in ballo la maternità surrogata in un discorso che con quel tema non ha nulla a che vedere.
Immancabili sono gli scenari apocalittici con cui ProVita è solita spaventare la gente per convincerla ad aderire al loro pensiero unico, inneggiando a distinguo fascisti che ricordano molto quelli che in epoca nazista vennero usati per spaventare la popolazione dinnanzi a quello che veniva loro detto fosse il "pericolo" di una contaminazione della razza ariana.
peccato che la storia ci insegna che i gay c'erano prima della nascita di Brandi e continueranno ad esserci anche dopo la sua morte. Ma è con una sospetta malafede che ProVita giunge ad affermare:
Ma un minimo di logica consequenziale porta poi a questa’altra domanda: se neghiamo al bambino il diritto al padre o alla madre, che cosa ci impedisce di negare via via gli altri diritti inalienabili della persona umana? Perché dovremmo fermarci qui, visto che i primi paletti sono stati scavalcati?
Ed ancora, dicono che:
Ma non è finita, purtroppo. Se il bambino viene ridotto – secondo l’azzeccata definizione di Claudio Risé – ad “adorabile oggetto di consumo, il processo sarà definitivamente portato a termine quando la scienza ci dirà – gradualmente e in modo impercettibile, come Overton insegna – che tutto sommato una pedofilia soft è accettabile, in quanto non provoca danni. Concesso questo, si passserà via via a gradini ulteriori, fino a farci accettare l’idea che tra adulti e bambini ci possono essere rapporti erotici. Lo dice, lo dirà la scienza, quindi ci sarà poco da ribattere.
Secondo una logica simile, tutto diventerebbe motivabile. Potremmo anche supporre che se ProVita riuscirà a far passare l'idea che l'opporsi alla natura umana sia una lecita libertà di opinione (così come affermano nei loro slogan per giustificare l'omofobia), allora anche i pedofili potranno citare Brandi per esigere che sia data loro la possibilità di esprimere la propria opinione attraverso l'abuso dei minori. È facile sostenete tutto se non si hanno prove di ciò che si dice e se si ha la malafede del metter sullo stesso piano un rapporto d'amore fra due adulti consenzienti e la pedofilia... per di più con l'incognita di scenari che vengono spacciati per probabili anche se non si ha nessun elemento a sostegno della propria tesi.
Non stupisce dunque che l'unica fantomatica "motivazione" che sono riusciti ad inventarsi si basa su una manipolazione del'idea stessa della maternità surrogata:
Voi dite che è un’esagerazione? Nient’affatto. Pensateci un attimo: se possiamo negare il padre o la madre perché la scienza ci dice che un bambino vive bene anche senza, perché dovremmo negare la legittimità di scambi erotici tra adulti e bambini se anche in questo caso la scienza ci dice che “non ci sono danni”?
Si giunge poi al ridicolo dinnanzi ad un'associazione che spaccia i suoi articoli some prova "scientifica" delle loro stesse teorie. Eppure arriviamo a leggere passaggi con scritto:
Del resto dal canto loro – come aveva rilevato anche Francesca Romana Poleggi – «gli psichiatri stanno facendo in modo di derubricare anche la pedofilia dalle malattie mentali, così come avevano fatto per l’omosessualità negli anni ’70. Un gruppo di professionisti ha proposto di modificare la definizione di pedofilia contenuta nel Manuale di diagnostica e statistica dei disordini mentali: non più “pedofili”, ma “persone attratte dai minori”, perché bisogna aiutare i professionisti della mente umana a comprendere detti soggetti, aldilà degli “stereotipi” e dei pregiudizi costruiti dalla società. Infatti, secondo loro, gli effetti negativi del sesso tra adulti e bambini sono stati eccessivamente sovrastimati: la grande maggioranza delle persone che ha avuto rapporti con adulti durante l’infanzia non ha riportato conseguenze sessuali negative una volta raggiunta la maturità». Un’altra finestra di Overton che si apre.
Più che una finestra di Overdan, l'impressione è di essere dinnanzi alla solita semplificazione criminale. Quello che si propone è semplicemente di fornire aiuto a chi manifesta determinate pulsioni per evitare che le sue pulsioni possano venir messe in atto. Lo stigma sociale che ProVita difende risulta statisticamente causa di maggiori violenze a fronte di persone che hanno paura di chiedere aiuta perché verrebbero giudicate.
Par dunque facile cercare facili consensi nel dire la pedofilia fa sempre schifo, ma bisogna vedere anche se quelle frasi non siano la causa di una maggiore diffusione del fenomeno.
Il tutto si conclude mettendo sullo stesso piano le famiglie omogenitoriali ai pedofili:
Anche se per assurdo la “scienza” ci dicesse un domani che una “pedofilia mite” non provoca danni durevoli ad un bambino, noi dovremmo comunque rifutarla, in quanto ferisce la dignità e la scarlità dell’uomo, piccolo o grande che sia. Esattamente lo stesso motivo per cui oggi ci opponiamo alla deprivazione violenta di padre o madre che avviene per i bambini introdotti in coppie omosessuali con i trucchi più disparati e la complicità di leggi ingiuste. Anche se alcuni “scienziati” ci vogliono far credere che un bambino può vivere benissimo senza mamma. Mentre, chissà perché, due omosessuali non possono vivere senza un bambino.
A firmare una simile offesa all'intelligenza umana è Alessandro Benigni, ossia il proprietario di quel gruppo d'odio che siamo abituati a conoscere con il nome di "Nelle note" e del blog "Libertà e Persona". Qualora ve ne fosse la necessità, ancora una volta abbiamo la riprova di come ci siano sempre le stesse persone a fomentare pregiudizi e odio contro un intero gruppo sociale.
Interessante è anche osservare l'elenco delle note con cui l'autore dell'articolo sostiene di poter "provare" le sue teorie. Siamo dinnanzi a tre articoli al suo blog, quattro di ProVita, due di Tempi, e uno dell'Uccr. Il fatto che per sostenere certe tesi si possa attingere solo da quegli stessi gruppi che hanno creato l'isteria che si sta cavalcando pare una prova di come tutto ciò sia solo parte di un piano orchestrato da gruppi che cercano di creare una realtà alternativa nel darsi ragione a vicenda. Ma non basta certo che due integralisti si diano ragione perché la loro fantasia possa essere spacciata come verità...
E forse un'altra evidenza pare screditare il ragionamento di ProVita: com'è che in età classica la pedofilia era accettata nonostante non esistesse la maternità surrogata? In che modo intendono collegare argomenti discordanti tra loro dopo millenni di storia in cui le due strade non si sono mai incontrare?