ProVita insiste: «Le unioni tra due persone con tendenze omosessuali non s’hanno da fare»


L'associazione fondamentalista di Toni Brandi non tollera che alle vittime della loro costante persecuzione possa essere riservato alcun diritto o rispetto, motivo per cui non perdono occasione di attaccare chiunque non discrimini i gay. Il nuovo attacco viene firmato con il patetico pseudonimo di "Profeta Tra i Leoni", pronto a sostenere che la nuova teoria sulla razza di epoca fascista debba trovare espressione nell'esaltazione dell'eterosessualità quale unico orientamento sessuale meritevole di riconoscimento sociale. Siamo dinnanzi a chi sostiene che non è importante esistere, ma impedire agli altri di esistere. Scrivono:

Virginia Raggi, Sindaco di Roma, ha celebrato il primo “matrimonio gay” della Capitale e, contestualmente, ha rilasciato alcune dichiarazioni che portano alla riflessione. Volutamente, in questo breve intervento, non entrerò nel merito del perché il matrimonio sia uno solo, e cioè quello tra un uomo e una donna, e del fatto che solo la famiglia naturale può essere posta a fondamento della società.

E quali sarebbero queste illuminate riflessioni contro il sindaco che ha osato celebrare un'unione a loro sgradita? Eccole qui:

La Raggi ha definito con il termine famiglia un’unione civile. Un’imperdonabile imprecisione, visto che la stessa Cirinnà ha a più riprese tranquillizzato i perplessi affermando che non erano equiparabili. Ma sorvoliamo questa “piccola” (voluta?) svista.
Ciò che più di tutto mi ha impressionato è stato che, a più riprese, il Sindaco di Roma ha evidenziato come il segreto di una vita di coppia che dura nel tempo sia la capacità di divertirsi.
Non so se la Raggi conosca il significato di questa parola: divertimento deriva dal latino di-vertere e significa «volgere lo sguardo altrove», oppure «ricreare, sollazzare, distraendo l’animo da cure e pensieri più o meno molesti». Il divertimento, quindi, riguarda momenti straordinari che servono per alleggerire l’ordinario, per cambiare aria e sollevare la vita dai pensieri e attività che hanno a che fare con la routine quotidiana. E, penso che possiamo essere tutti d’accordo, il divertimento nella vita di coppia è una linfa che non bisogna farsi mancare. Ma basare un’unione su questo aspetto, oltre che illusorio, è assai riduttivo.
Una relazione, invece, dura nel tempo solamente se la coppia è in grado di guardare nella stessa direzione, camminando verso una meta comune. Divertendosi, ma anche soffrendo. La favola degli occhi a forma di cuore e delle emozioni forti che contraddistinguono la fase dell’innamoramento non dura alla prova del tempo. La quotidianità della vita di coppia è ben altro: è accoglienza, è sacrificio, è complementarietà… ed è fecondità, sia in senso spirituale, sia fisico. Caratteristica, quest’ultima, che è estranea al cosiddetto “matrimonio gay”.

Eccoli lì, una stupida riflessione sull'etimologia delle parole (ammesso che Brandi non paghi il salario ai suoi collaboratori fornendo loro del cloruro di sodio dato che l'etimologia è quella, ndr) per un discorso che non giunge a niente se non ad una conclusione avulsa dal contesto, ossia il loro sostenere che a fare un matrimonio non sia l'amore ma l'inserimento di un pene in una vagina.
E forse è sulla base di questa loro semplificazione che potremmo forse rispondere con un'altra semplificazione, magari notando come la gente di Brandi non avrà mai la possibilità di capire che cosa possa significare amare qualcuno anche senza cercare un guadagno personale nell'atto riproduttivo. Perché a gettare fango e a cercare divisioni sono bravi tutti, ma un mondo che cerca solo di creare muri è un mondo che non ha futuro.

Immancabile è poi la denigrazione gratuita della coppia, messa l' solo per sottolineare come Brandi inviti i suoi ad ostentare disgusto e disprezzo verso le comunità da lui perseguitate a fini politici:

Un’ultima nota, a beneficio della Raggi e dei Sindaci di tutta Italia. Invece di mettere in atto siparietti come quello di Roma, che non rendono onore alla ragione di cui tutti siamo dotati, sarebbe meglio riconoscere onestamente che le unioni tra due persone con tendenze omosessuali “non s’hanno da fare”. Quello che è un fatto privato, tale deve rimanere.

Inutile a dirsi, appare ridicolo la volontà di togliere dignità ai concetti nell'attribuire il cacofonico appellativo di «tendenza omosessuale» all'omosessualità (che è un orientamento, non una tendenza) ed è veramente squallido il tentativo di continuare ad ostentare la propria convinzione nel ritenere che la propria passione per un paio di tette sia il massimo merito che si può vantare, arrivando a teorizzare che i propri coiti debbano siano premiati con privilegi assoluti e con maggior dignità.
Pare proprio che questa gente non riesca a capire che un uomo è un uomo e che l'amore è amore. Per loro in tutto devono essere cercati pretesti di discriminazione volti a crearsi l'illusione di essere migliori degli altri. E questo a danno della società.

Interessante sarebbe anche il capire perché si paragonino volutamente ai bravi dei Promessi sposi, riportando Brandi ad assumere il ruolo di un Don Rodrigo seicentesco pronto ad impedire l'amore fra due ragazzi per un tornaconto personale. Chissà, forse qualcuno dovrebbe informarli che quello era il personaggio cattivo del libro e non certo un esempio da seguire...
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