Unioni civili: il doppio cognome comporta un nuovo codice fiscale e la perdita dell'identità
Se una moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito, non c'è alcuna conseguenza. Ma se a farlo è una coppia unita civilmente, le norme transitorie prevedono che il cognome del compagno (o della compagna) venga automaticamente inserito nel codice fiscale. In pratica, viene cambiata l'identità con conseguenze non indifferenti.
È l’avvocato Stefania Santilli a spiegare che: «La posizione Inps dovrà essere rivista, come i contratti a lui intestati, compreso il mutuo con la banca. Dovrà rifare passaporto e carta d’identità. E dovrà dimostrare di essere proprietario della propria casa. L’azienda per cui lavora potrebbe avere difficoltà a inviargli lo stipendio e i creditori potrebbero non sapere dove cercarlo».
«Il nome è il segno che identifica ogni persona e in quanto tale costituisce parte essenziale e irrinunciabile della personalità, quale primo e più immediato elemento dell'identità personale -dice l'avvocato Santilli- La pretesa dello Stato di modificare un nome già attribuito a un individuo è un'ingerenza nella vita privata e familiare. L'auspicio è che i decreti attuativi della legge Cirinnà pongano fine a questa discriminazione».
Giubilo è stato espresso dell'integralismo cattolico, felice nell'apprendere dell'esistenza di un'aspettata nuova violenza ai danni delle vittime della loro persecuzione. Ad esempio è il sito del ciellino Cascioli a scrivere con cinismo: «Occorre ricordare che il prendere il cognome del compagno è scelta facoltativa. Chi è causa del sul mal pianga se stesso». Per la serie, i gay sarebbero responsabili delle discriminazioni che subiscono perché hanno osato chiedere diritti contro la volontà di chi voleva negarglieli...