Cascioli e Amato sempre più patetici: «Le persone omosessuali sono intorno all'1-2% della popolazione»
In quella continua promozione dell'odio, l'integralismo cattolico ama dare falsa testimonianza in merito ai numeri. Se decine di migliaia di partecipanti al Family day divengono milioni, i gay diventano poche decine di persone se si vuol sostenere che siano persone malvagie e cattive che vogliono impossessarsi del mondo (al pari di come i nazisti avanzarono le medesime accuse verso gli ebrei). Naturalmente poi li si trasforma in milioni di persone se si vuol sostenere che la loro reversibilità danneggerà quelle povere vecchiette che in virtù della loro eterosessualità meriterebbero privilegi esclusivi, in quel quadro in cui per l'integralismo due più due non fa mai quattro, ma fa dieci o zero a seconda delle propria convenienza.
L'ultima pagliacciata è il dato diffuso sia da Gianfranco Amato che dalla Bussola Quotidiana volto a sostenere che «le persone omosessuali sono intorno all'1-2%» della popolazione. Un dato assurdo e completamente in contrasto con qualunque statistica attendibile che parla almeno di un 10% della popolazione. Ma la sottostima qui era utile a lamentarsi di come quei cattivoni della BBC osino dare spazio a tutte le realtà del paese al posto di fare come in Italia, dove la quasi totalità della visibilità è data a cristiani, bianchi ed eterosessuali.
La loro critica si abbatte infatti proprio contro la decisione di riservare almeno l'8% della visibilità a persone lgbt o disabili, sostenendo che sia giusto che ogni cittadino trovi una raffigurazione di sé anche sul piccolo schermo. e se conduttori gay e in sedia a rotelle non verranno esclusi dal video, a Cascioli e Amato tutto ciò dà fastidio dato che forse i loro slogan non avrebbero simile presa se la gente conoscesse la realtà da loro attaccata quotidianamente.
Ricorrendo alla loro costante contrapposizione tra eterosessuali e gay quasi esistesse una impossibilità di convivere (attraverso una strategia propagandistica che venne fin troppo rodata durante il nazismo) i due integralisti si lanciano nel sostenere che:
E così la BBC ha fissato addirittura una soglia minima di omosessualità da incamerare nei propri programmi entro il 2020: 8%, tra attori, dirigenti, impiegati, conduttori, etc. Al di sotto si è omofobi. Notevole, se pensiamo che le persone omosessuali sono intorno all’1-2%. Una sovra-rappresentanza. E poi che fine ha fatto il criterio meritocratico? Meglio un gay inetto che un etero bravo, ma fuori quota? Inoltre si è impegnata a far ricoprire metà dei ruoli da donne (viene da chiedersi: le lesbiche verranno conteggiate nell’8% oppure nel 50% o in entrambe le percentuali?).
Considerato che la loro ideologia tenda a sostenere che sia meglio un padre inetto che un bravo padre gay, che si meglio un attore inetto che un bravo attore gay, la loro ironia sembra del tutto fuori luogo dato che la necessità di fissare delle quote minime è la conseguenza dell'azione operata da personaggi come loro e da quei distinguo con cui loro vorrebbero portare alla totale invisibilità chiunque non corrisponda ai criteri della nuova razza ariana da loro teorizzata sulla base dell'eterosessualità (vera o presunta) che deve essere base di privilegi esclusivi a danno delle minoranze.