Chi è Rodolfo de Mattei?
Rodolfo de Mattei è uno tra i personaggi più violenti e aggressivi de "L'osservatorio gender" di Famiglia Domani. La sua personale opinione e che i gay siano come animali, che l'omosessualità sia «una precisa scelta comportamentale» o che la si debba considerare «una malattia da stigmatizzare». Si dice anche convinto che i gay possano «contagiare» gli etero e che il loro sperma provochi tumori maligni. Insomma, pregiudizio ed odio puro.
Ma chi è quel personaggio? L'omonimia porta qualcuno a confonderlo con uno storico, scrittore e giornalista italiano che viene proposto dai risultati di Wikipedia. Ma dato che si sta parlando di un uomo morto nel 1981, vien da sé che non sia lui. Qualcun altro lo scambia per Roberto De Mattei, l'integralista che venne nominato vicepresidente del CNR da Berlusconi, tra i partecipanti dei convegni geopolitici di Putin e fiero sostenitore dell'ipotesi che l'Impero Romano sia caduto per colpa dei gay. Ma anche qui si è in errore.
In realtà Rodolfo de Mattei è un imprenditore romano che risulta fondatore di una web-agency chiamata RdMedia. Sul loro sito si presentano come «specialisti nella comunicazione per il web» mentre De Mattei si vanta di aver studiato i sistemi per la promozione e la pubblicità dei prodotti commerciali. Ed è forse proprio come un prodotto commerciale che prova a vendere la sua omofobia attraverso un abuso dei moderni mezzi di comunicazione. Tra i suoi clienti ci sono alcune realtà religiose, un gruppo di cacciatori a cui piace uccidere e un negozio che vende bikini per bambine dai 0 ai 14 anni.
A confermarci come non si sia dinnanzi ad uno scambio di persone è come lo stesso De Mattei pubblichi fotografie di chat in cui l'Osservatorio Gender contatta l'account della sua web agency, così come il suo profilo Facebook è ricolmo di collegamenti che sin dal 2013 lo accomunano alla "Marcia per la vita", ossia a quella manifestazione che vede il connubio tra la Chiesa Cattolica e le estreme destre e da cui sono nate realtà come i Giuristi per la vita o Provita. Ed ancora, una semplice verifica sul DNS ci mostra come il sito d'odio risulti una proprietà della RdMedia (e quindi di De Mattei).
A pensar male si fa peccato, ma forse varrebbe da domandarsi se le amicizie in ambito clericale non servano anche per sopperire ad alcune loro capacità. Perché dinnanzi ad un uomo che si definisce "esperto" di web, fa sorridere il ritrovarsi dinnanzi ad un sito che non mostra testi sui risultati di Google e che mostra evidenti errori nella sua strategia seo, ossia nel prodotto che dicono di vendere. sarebbe un po' come trovare un panettiere che si vanta della sua bravura mentre il suo negozio è pieno di pane raffermo e ammuffito.
Ma in un mondo in cui un divorziato come Adinolfi vuole vietare il divorzio, in cui una coppia sterile come quella di Massimo Gandolfini vole ridefinire la "famiglia" come luogo di produzione di bambini e in cui una serie di avvocati dicono di sapere come educare al meglio i bambini, non stupisce che Brandi non sia l'unico imprenditore che ha visto nel commercio dell'odio una possibilità di business. L'unico dubbio è se chi finanzia la sua attività sappia chi è realmente il personaggio che hanno dinnanzi, dato che dal punto di vita professionale si fa fotografare con le mascotte di Wordpress mentre nella sua vita personale si trasforma in un "persona" assetata di sangue che ama vomitare il suo odio contro interi gruppi sociali.