Gianfranco Amato sperimenta nuove grafiche in cui i gay vengono rappresentati come persone sempre più brutte e cattive
L'ultraintegralista Gianfranco Anato tornerà a spargere odio in coppia con Povia. Se il copione sarà rispettato, i due ribadiranno che loro non sono democratici, loro non credono nel rispetto delle leggi dello stato e loro sono a favorevoli dell'evasione fiscale (cosa poi c'entri non si sa, ma l'ultima volta è questo che cantavano nel capannone industriale riconvertito a chiesa evangelica).
Se ormai è noto a tutti come l'unico l'obiettivo di Guanfranco Amato sia la distruzione della società civile attraverso un abuso della credenza religiosa e dell'omofobia a vantaggio della Lega Nord e delle lobby evangeliche statunitensi di estrema destra per cui lavora, innegabile è come i toni diventino sempre piu violenti in quel pricesso di "normalizzazione" dell'intolleranza che è alla base della sua agenda politica. Basta anche solo osservare come la grafica dei suoi manifesti divenga di giorno in giorno sempre più spietati nel tentare di mostrare i gay come persone sempre più brutte e cattive. Ad esempio il suo prossimo comizio viene presentato così:
Nella contraddizione insita nel messaggio di chi vive di menzogna, quello stessi duo che dice di non gradire la democrazia (dato che bisognere fare tutto come dicono loro) si presenterà al pubblico dicendo di voler sconfiggere il «pensiero unico» di quella gente brutta e cattiva che non smette di vivere anche se lori li odiano a morte.
Sinceramente pare difficile comprendere quale ferita possa ridurre un uomo allo stato di Amato, così come pare difficile accettare l'esistenza di persone così immorali da bestemmiare Dio per propagandare una cultura della morte (ad iniziare dalla promozione "nel nome di Dio" di quelle torture psicologiche che hanno condotto molti adolescenti al suicidio). Ma qui il problema non è sopportare le menzogne e le blasfemie di un integralista che abbaia rabbioso, si tratta di impedire che possa danneggiare i bambini che hanno la sfirtuna di avere genitori caduti nella sua rete. E dinnanzi alla menzogna, l'informazione è l'unica arma.
Vien fa sé che tutti quei sindaci che lo hanno appoggiato e hanno promosso la sua disinformazione per mero profitto elettorale divranno prima o poi rispondere della morte di cui si sono resi complici. Se bestemmiare Dio potrà forse salvarli nella dittatura Itali-vaticana, dinnanzi a Dio non potranno cero dire di aver creato morte nel suo nome senza dover rispondere del perché lo abbiano fatto... e forse non potranno dire che glielo ha detto Amato, ossia un uomo che si autodichiara «generale» di «un esercito» incaricato da Dio di togliere il diritto alla vita dei gay. Perché chi ambisce ad una guerra contro la natura umana non può essere cristiano, indipendentemente da quanto si autoproclami tale per meri interessi propagandistici.