Davvero il Papa è così sprovveduto da credere a quello che gli raccontano i vari Gandolfini?
Ormai Papa Francesco pare essere stato contagiato dall'isteria "gender" al punto che non perde occasione per lanciare anatemi contro strane teorie che nessuno ha mai formulate. Se pare preoccupante osservare che un uomo di tale potere possa essere così sprovveduto da credere davvero alle storie che gli gli vengono raccontate dal Gondolfini di turno, è durante l'udienza all'Istituto Giovanni Paolo II che il pontefice ha sostenuto che la differenza tra uomo e donna è «una ricchezza», è parte del «disegno di Dio», il quale «ha affidato il mondo e la storia alla alleanza dell'uomo e della donna». Poi, sostenendo che ciò che teorizza Gandolfini sia da intendersi come una verità rivelata, ha aggiunto che è «molto sconcertante constatare che ora questa cultura, appaia come bloccata da una tendenza a cancellare la differenza invece che a risolvere i problemi che la mortificano».
Dinnanzi a simili parole avrebbe sottolineato che la condanna pare più rivolta a cestinare le aberranti teorie dei vari Gandolfini più che occuparsi di argomenti reali. Di fatto nessuno progetto reale parla di "cancellare" le differenze fra uomo e donna, ma a sostenere che i gay vogliano fare questo sono solo quelle realtà integraliste che si nascondono dietro a curiose teorie per dare libero a quello che andrebbe riconosciuto come mero sessismo. Dire che uomo e donne abbiano pari dignità non significa cancellare le loro differenze, così come non si cancella proprio un bel nulla nel sostenere che non è Dio a volere che la donna lavi le mutande del marito e debba tacere se il consorte la picchia da mattina a sera solo perché è lui a portare i pantaloni.
E se davvero i gay volessero "cancellare" le differenze, perché mai dovrebbero subire le violente aggressioni del mondo cattolico dinnanzi alla loro richiesta di veder riconosciuta la propria famiglia. Se maschi e femmine fossero davvero uguali, allora potrebbero risparmiarsi un gran numero di violenze sposandosi una donna, no?
Poi, con il solito fare che dice tutto e il contrario di tutto, Papa Francesco ha aggiunto che l'atteggiamento della Chiesa nei confronti del matrimonio e della famiglia dovrebbe essere accompagnato da «una forte dedizione evangelica, animata da grande compassione e misericordia per la vulnerabilità e la fallibilità dell'amore fra gli esseri umani» attraverso una «vicinanza alle situazioni di debolezza umana». Ed è riprendendo le parole dell'esortazione post-sinodale che il pontefice ha fatto notare che la Chiesa a volte ha «presentato un ideale teologico sul matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono».
E dato che le famiglie gay sono famiglie, dovremmo dunque dedurre che anche qui il Papa si accanisca contro i distinguo fascisti dell'integralismo, anche se sappiamo che ben presto i miliziani cristiani si appelleranno alle loro personali interpretazioni per sostenere che il Papa gli abbia dato carta bianca nello sterminare qualunque tipo di differenza naturale nel nome di quel modello "ariano" che sta alla base di ogni loro teorizzazione.
Quanto sta accadendo appare sconcertante non solo perché si ha l'impressione di essere dinnanzi ad un pontefice che sta subendo un vero e proprio lavaggio del cervello da parte della propaganda integralista, ma anche perché è impossibile dibattere seriamente con chi vaneggia di una fantomatica "indifferenziazione sessuale" dinnanzi a progetti che mirano a sostenere che le differenze sessuali debbano essere viste come un vantaggio e non come un limite.
Il tentativo di attribuire nuovi significati alle parole e la volontà di creare un mondo parallelo in cui si attribuisce un significato distorto ad ogni azione ha tutta l'aria di un diabolico piano creato solo per generare confusione, dato che forse il tutto si sgonfierebbe se questa gente iniziasse a palare chiaramente nel dire che il loro obiettivo è promuovere una cultura in cui la donna sia ritenuta inferiore all'uomo e in cui l'eterosessualità sia intesa come un diritto di nascita che debba permettere l'oppressione di ogni minoranza sgradita ai leader politici filo-putiniani delle destre.