Komov a Il Giornale: «l'unica soluzione per passare ai bambini valori sani e cristiani è l’homeschooling»
Caso vuole che tutte le realtà che fomentano l'odio verso i gay e minacciano le famiglie (intese come nucleo sociale e non come industria di produzione dei bambini come vorrebbe l'integralismo) siano impegnata anche nella promozione dell'agenda politica di Putin, volta a distruggere l'Europa per dare vita ad un totalitarismo euroasiatico che veda in Mosca la sua capitale.
Capita così che Il Giornale si stia già preparando a mostrare la sua fedeltà a Mosca con generose interviste volte a lodate il grande Komov per il suo impegno nella «protezione della famiglia formata da un uomo e una donna» attraverso il suo contributo a leggi che prevedevano la pena di morte per i gay. L'esponente del Patriarcato russo della Chiesa Ortodossa si è lanciato nei soliti slogan adottati da anni anche dai suoi scugnizzi italiani ProVita o Gianfranco Amato hanno più volte dimostrato di aver imparato la lezioncina a memoria) e dice che «l'identità, come insieme di caratteristiche di ognuno di noi è fondamentale, soprattutto nel contesto del rispetto della legge naturale che ci indica cosa è giusto e cosa è sbagliato. La legge naturale precede lo Stato e ogni legge umana. Si tratta di principi e vincoli iscritti nella nostra coscienza che non possono essere interpretati a piacimento dal legislatore di turno. In questo contesto è essenziale educare i bambini dalla tenera età in maniera naturale e sana».
Per la logica di Komov (e per l'integralismo che lavora a sostegno della sua propaganda) l'omosessualità non è ritenuta sana e non merita alcun diritto. Ma Komov non manca di sostenere anche che la scuola deve indottrinare i bambini, sostenendo che un'educazione al rispetto sarebbe la causa di una sistema scolastico «semplicemente catastrofico e centrato sull'individualismo, l'edonismo, il materialismo e il successo economico. I modelli di vita che si offrono ai giovani occidentali oggi, che sono anche imposti dai media, sono dei stereotipi molto dannosi per i nostri bambini: la donna ipersessualizzata e semplice oggetto sessuale e il maschio ricco, muscoloso, infedele, pieno di tatuaggi e spesso anche drogato. Cosa possiamo sperare che gli studenti possano imparare da questa scuola se non a essere egoisti, senza alcun valore e credo spirituale?».
Insomma, il problema sarebbe l'assenza di un indittroninamento religioso che possa rendere la popolazione più controllabile attraverso un pieno potere politico dei leader religiosi.
A quel punto anche Il Giornale inizia a lodare Putin con domande come: «In questo momento storico definirsi patriottico costituisce motivo di preoccupazione per molti. Tra le materie studiate in Russia, invece, troviamo: Istorya otecevsta (storia della patria) o obshestvoznanije (conoscenza della società). Per gli studenti di Mosca esiste Moskovovedenije (studio di Mosca). Insomma, c'è una grossa attenzione identitaria nell'insegnamento. La scuola russa è troppo avanti o troppo indietro?». E Komov risponde: «Credo che siamo molto avanti. Dopo la caduta del comunismo purtroppo per una decina di anni la scuola russa ha subito le influenze negative occidentali e Soros ha cercato anche di includere, senza successo, l'educazione sessuale nelle nostre scuole, investendo decine di milioni di dollari. Solo con la venuta al potere di Vladimir Putin nel 2000 le cose sono cambiate e l'educazione nelle nostre scuole è concentrata su valori tradizionali e gli studenti imparano che non sono su questa terra solo per pensare ai loro interessi ma anche per contribuire al bene comune».
Si tenga presente che l'assenza di educazione sessuale è la causa del record di aborti e stupri detenuto dalla Russia. Ma in propaganda tutto ciò pare non contare e si preferisce domandare: «Quanto c'entra Vladimir Putin con questa vocazione russa a livello scolastico?».
Ed è sempre con i toni propaganda che Komov risponde: «Quanto sopra è successo unicamente grazie a Putin che ha anche rivalutato la storia zarista, l'importante ruolo della Chiesa Ortodossa e anche le vicende di Nicola, ultimo Zar, e la sua famiglia che è stata giustamente canonizzata. Ora abbiamo anche un coraggioso Ministro per l'Istruzione, Olga Vasilieva, che si batte continuamente per migliorare l'educazione delle nuove generazioni concentrandola sui valori eterni della nostra società cristiana».
Anche riguardo al fantomatico «gender nelle scuole» da Komov giungono i soliti slogan:
Dunque i libretti che girano negli istituti occidentali da quali studi o teorie sono nati?
Le teorie del gender sono nate con il Prof. Money e sono state portate avanti da ideologi come Simone de Beauvoir che disse che «Donna non si nasce, lo si diventa», Judith Butler: «I ruoli maschili e femminili non sono determinati biologicamente ma sono costruiti socialmente» e Richard Friedman: «Dovremmo incoraggiare le persone ad essere chi si sentono di essere e non chi o ciò che la società vorrebbe che fossero». Le teorie del gender esistono eccome! La prevalenza della mutante identità di genere ha anche due conseguenze: che nella società familiare il sesso conta poco e perciò si promuovono le unioni civili gay e, secondariamente si dà la stessa dignità a ogni tipo di orientamento sessuale. Non a caso la pedofilia è in grande crescita in occidente.
Ricordiamoci che adozioni “gay”, utero in affitto, gender nelle scuole, sono elementi di una grande rivoluzione antropologica che mira a distruggere l'identità più profonda dell'essere umano e a trasformarlo in un ente indistinto alla mercé dei grandi potentati che dominano il mondo.
Inutile a dirsi, siamo sempre dinnanzi alle solite parole, ripetute ad oltranza quasi come se questo bastasse a renderle vere.
Surreale è poi il passaggio in cui Komov nega che esista l'omofobia. Dice:
Innanzitutto trovo ridicolo parlare di omofobia, nel caso vi sarebbe semplice avversione verso certi stili di vita, tipici dei gay. In Russia è stata passata una legge nella Duma, a stragrande maggioranza, per proteggere i minori da influenze negative e aggressive del mondo omosessuale. Secondo lei è questa omofobia?
Si torna poi a sostenere che il modello educativo occidentale sia totalmente sbagliato:
E’ un modello educativo assolutamente negativo. Un albero si giudica dai suoi frutti. Basta vedere l'aumento dei suicidi, degli abusi sessuali e della pedofilia in questi paesi per rendersi conto do ve porterà questo modello educativo. Ricordo solo a titolo di esempio che la Finlandia ha il secondo numero di suicidi all'anno dopo gli Stati Uniti d'America. Ovviamente l'immigrazione va gestita secondo criteri sani ma non si può permettere un'invasione che stravolga tutti i nostri valori.
Riguardo alle "soluzioni" proposte da Komov, si finisce poi nel ridicolo. Dice:
Ricordo che secondo una recente ricerca, in Occidente fino all'età di 17 anni i giovani spendono 63.000 ore davanti a internet e i media, 11.000 ore a scuola, 2.000 ore con i genitori e 900 ore in Chiesa. Perciò chi educa la vostra gioventù se non i media con materialismo, egoismo e sesso? L'unica soluzione è l’homeschooling, cioè studiare a casa con i propri genitori per passare ai bambini e ai ragazzi valori sani e cristiani.
Insomma, ogni genitore dovrebbe devidere che cosa dire ai figli e, soprattutto, come indottrinarli in modo che pensino ciò che si è deciso debbano pensare.