La Manif pour tous trema all'idea che i genitori possano ascoltare pareri contrari alla loro propaganda
Ormai i gay non possono neppure respirare senza che la Manif por tous non abbia un qualcosa da ridire. Sappiamo tutti come il gruppo integralista basi la sua intera esistenza sull'uso dell'omofobia a fini politici e non stupisce, dunque, come tutto sia per loro un pretesto per insultare i gay e chiedere che la gente affidi il proprio voto ad un qualche neonazista che possa garantire persecuzioni e violenza contro la comunità lgbt. Questo lo si fa lamentandosi di qualunque iniziativa non leda la dignità dei gay, plaudendo q a quei leghisti che illuminano i palazzi con messaggi ingiuriosi contro le loro famiglie o che si rifiutano di applicare la legge per garantire i diritti costituzionali altrui.
Ed è così che se a reggio Emilia si organizzerà una tavola rotonda volta a dibattere di omogenitorialità e tulete per i figli. ma è sostenendo che nessuno debba poter sentire pareri che contrastino la loro propaganda. È attraverso un comunicato stampa che l'associazione integralista scrive:
Vari docenti delle scuole di Reggio Emilia ci hanno contattato dicendoci di avere ricevuto il 7 novembre una mail, inviata direttamente dai propri dirigenti scolastici, dove veniva pubblicizzata la tavola rotonda "Genitorialità e Uguaglianza: quale tutela per i figli?". L'iniziativa, che ha ottenuto il patrocinio della Regione E.R. e della Provincia di RE, era stata portata alla conoscenza dei dirigenti direttamente dalla segreteria dell'assessore reggiana Curioni con la richiesta di darne informazione ad insegnanti e genitori.
Ricordiamo che la legge sulle unioni civili ha diviso l'opinione pubblica, è stata votata positivamente dal parlamento solo sotto la scure del voto di fiducia e solo dopo lo stralcio della stepchild adoption.
Generazione Famiglia denuncia il fatto che questa iniziativa di carattere fortemente politico e ideologico non può in nessun modo essere pubblicizzata dalle istituzioni pubbliche che dovrebbero essere le prime custodi dell'autonomia scolastica.
Se la prassi di auto-attribuirsi un ruolo di riferimento per chiunque disprezzi i gay è parte del tentativo di far credere che la loro posizione minoritaria possa essere condivisa anche da altri, al limite del tragicomico è come un'organizzazione incessantemente impegnata nel tentare di imporre la propria ingerenza nel sistema scolastico possa lamentarsi dinnanzi ad una semplice informativa. Ancor più se si considera come loro siano stati gli artefici della propaganda avvenute in altre scuole da parte di personaggi politici legati all'estrema destra. Ma con la solita citazione di norme decontestualizzate, aggiungono:
La legge 107 2015, comunemente chiamata "la buona scuola", chiede fortemente che sia rispettata l'autonomia scolastica e che si coltivi l'alleanza tra genitori e istituto scolastico.
Questa iniziativa dell'assessore all'educazione e conoscenza del comune di Reggio Emilia:
- va esattamente nel verso opposto di quello definito nella legge
- si identifica come una ingerenza di una determinata parte politica nel normale svolgimento delle proposte scolastiche
- diventa una chiara e forte azione di propaganda che tenta di influenzare ideologicamente i dirigenti scolastici degli istituti contattati
Peccato che tutto questo ci mostri come questi gruppi siano terrorizzati all'idea che i genitori possano ricevere un po' di sana informazione a fronte della loro propaganda basata sul nulla. Evidentemente l'organizzazione omofona sa bene che è necessario impedire ai propri adepti qualunque accesso ai documenti che riguardano i temi in questione, dato che chi conosce la verità dei fatti difficilmente potrà credere q gente che va in giro a parlare di "omosessaulizzaione" o "desessualizzazione" sulla base di strane teorie facilmente confutabili.
E se vogliamo essere critici, pare assurdo che a chiedere una simile censura siano quelle stesse persone che andavano imbavagliati nelle piazze per sostenere che l'odio contro i gay fosse una lecita "libertà di espressione "tutelata dallo stato. Evidentemente il loro concetto di libertà è a senso come il loro pensiero.
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