L'ONU difende l'Osservatorio per i diritti LGBT


Si tratta di una vittoria importante per i diritti umani. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha infatti votato a favore del proseguo dell'attività lavorativa dell'esperto nominato per monitorare le violenze e le discriminazione basate sulla discriminazione sessuale e sull'identità di genere. Attualmente essere gay è ritenuto un crimine in almeno 73 paesi dell'Onu.
Il suo lavoro era stato messo a rischio da una risoluzione sostenuta da Russia, Egitto e dai 57 membri della Cooperazione Islamica, i quali chiedevano a gran voce l'immediata sospensione di ogni attività di monitoraggio. Ma è proprio per scongiurare quel rischio che i Paesi occidentali hanno proposto un contro-emendamento, approvato con 84 voti a favore, 77 contrari e 17 astensioni. Il progetto di risoluzione così modificato, che non prevedeva più alcun cambiamento al lavoro del ricercatore indipendente, è stata poi adottata dalla terza commissione con 94 voti a favore, tre contrari e 80 astensioni.

«Il voto del Terzo Comitato afferma che il diritto a essere protetti dalla violenza e dalla discriminazione si applica anche alle persone lgbt -ha dichiarato Boris Dittrich, direttore della sezione di Human Rights Watch che si occupa dei diritti lgb- Rispetta inoltre l’integrità del Consiglio per i Diritti Umani, in quanto organismo principale dell’ONU in questo campo, in modo che i meccanismi di protezione dei diritti umani funzionino in pratica e non solo in teoria».
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