Matteo Salvini nega il fermo e si giustifica dicendo che la sua era solo una farsa per i fotografi
Una delle ossessioni Matteo Salvini è la promozione di quella Russia che molto probabilmente ha salvato la Lega Nord dalla bancarotta dopo lo scandalo dei diamanti di Belsito. La sua attività pare infatti concentrata più sul tentativo di eliminare le sanzione di Putin che dell'occuparsi da dare un futuro all'Italia, forse anche in vista di quella sua adesione al progetto di Mosca che mira di fruttare il neofascismo come mezzo di disintegrazione dell'Europa nell'ottica di una nuova Eurasia che veda in Mosca il suo cuore pulsante.
Fatto sta che Salvini ha cercato pubblicità ed è volato a Mosca per esibire uno dei suoi manifesti anti-Renzi. Ma dato che in Russia non è possibile detenere manifesti senza prima aver chiesto un permesso al regime, anche lui ha attirato l'attenzione di alcuni poliziotti che l'hanno fermato.
La notizia del fermo è stata rilanciata dagli osservatori internazionali, ma la situazione è ulteriormente degenerata quando Salvini è intervenuto a Radio Padania per negare l'accaduto. «Non sono stato fermato, ma che è sta roba? Sono i caz... ari dell'informazione», dice il leghista. Ma poi aggiunge: «Il manifesto è stato esposto per cinque secondi, tempo di fare le fotografie».
Esatto. Per sua stessa ammissione, la sia "pretesta" moscovita non sarebbe stato altro che una farsa di «cinque secondi» fatta di nascosto per ingannare gli italiani e far credere che lui abbia tenuto una manifestazione mai avvenuta in un terra in cui pare che anche lui sappia ci sia da aver paura a mostrare le proprie idee. Il tutto mentre sostiene che quello è il mondo che vorrebbe importare in Italia...
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