Con i vescovi al loro fianco, le lobby integraliste sostengono il referendum riguardasse i gay
È alla vigilia del voto referendario che Avvanire ha deciso di dare spazio alla propaganda a senso unico di Massimo Gandolfini, promuovendo la sua ideologia della contrapposizione volta a sostenere che i gay siano da ritenersi «anti-famiglia» per definizione e che sia necessario punire chiunque osi riconoscer i loro diritti contro un volere clericale che li vorrebbe vedere spediti in centro di rieducazione in cui sedicenti "terapisti cristiani" possano indottrinarli all'odio verso sé stessi.
E se da parte dei vescovi pare giunta un'ingerenza volta a legittimare un voto che veniva spacciato per un qualcosa che doveva impedire che tutti i cittadini potesse avere pari dignità secondo i criteri previsti dalla Costituzione, è sai social network che le lobby integraliste si auto-attribuiscono l'appellativo di rappresentanti del «popolo» e si lanciano nel sostenere che il voto al referendum sia un voto contro i gay così come «profetizzato» da Zeljka Markic, ossia la promotrice del referendum che ha introdotto distinguo volti a ridefinire il matrimonio all'interno della costruzione slava. È infatti dal palco di Gandolfini che la donna sostenne che chiunque garantisca diritti ai gay meriti di essere punito e che l'omofobia degli italiani sia paragonabile a quella degli slavi. Motivo, questo, per cui il suo auspicio era che Renzi potesse cadere com'era caduto il presidente slavo dopo aver osato approvare il matrimonio egualitario contro il volere una Chiesa Cattolica che si schierò in prima fila per annullare la legge e fomentare il sentimento anti-gay dell'estrema destra.
Resta dunque il controsenso di un movimento che si dice "cristiano" ma poi va a braccetto che l'estrema destra o di vescovi che si dicono imparziali ma poi promuovono l'isteria di un personaggio come Gandolfini. Resta anche il vergognoso uso che questi movimenti fanno dei bambini, sfruttati a scopo politico e poi abbandonati quando vengono abusati sessualmente dagli ospiti dei loro convegni. Resta l'ombra di persone che vedono come unico obiettivo della loro vita il voler entrare nel letto degli altri per sancire ciòc he debbano o non debbano fare, usando la politica e la credenza popolare quali strumento di imposizione del loro pensiero unico. Un pensiero che evidentemente faticano a promuovere e che quindi preferiscono imporre per legge, con buona pace per chi ne sarà vittima.
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