I fan di Adinolfi vogliono «la fucilazione» delle famiglie sgradite al loro leader. Si andrà in tribunale
È l'integralista Mario Adinolfi ad aver capitanato una violenta crociata contro le famiglie apparse nel programma "Stato civile". A farne le spese, ovviamente, sono tutte quelle coppie che lui ha indicato come «il nemico» e contro le quali ha chiamato «alla battaglia» i fondamentalisti che inneggiano alla sua ideologia del disprezzo. Aggredite sui social network, una coppia sarda composta da due donne si è addirittura sentita dire: «Meritate la fucilazione».
Le due donne hanno raccolto decine di pagine di insulti scritti dai gruppi di sedicenti "cristiani" ed ora la questione finirà in un’aula di tribunale.
«Abbiamo raccolto 25 pagine di insulti pesantissimi -raccontano- in alcune si sosteneva tra l’altro che avessimo fatto violenza su minori, corrotto e fatto il lavaggio del cervello ai nostri familiari e sporcato l’immagine della famiglia reale. Gli attacchi arrivano praticamente tutti dagli aderenti al Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, il quale aveva addirittura provato a boicottare la messa in onda della replica in Rai».
Nel tentativo di diffamare il programma, Mario Adinolfi aveva persino spergiurato che si fosse trattato di «un flop a spese dei contribuenti» nonostante i dati del 26 dicembre parlassero di 1.145.000 telespettatori con uno share del 5,10%. Non certo ascolti da finale di champions, ma dignitosi per un programma culturale (nonché stratosferici se paragonati ai consensi ottenuti dal partito omofobo di Adinolfi e Amato). Non è la prima volta che la propaganda omofoba di adinolfi si tramuta in minacce ed auguri di morte rivolte ad un intero gruppo sociale. Lui stesso promosse quelle fantomatiche "terapie riparative dell'omosessualità" che rischiano di essere fatali per gli adolescenti che rischiano di subire quelle torture psicologiche perché rifiutati dalle loro famiglie.