Russia. Milonov cerca visibilità nell'accusare FIFA 2017 di "propaganda gay"
Ogni Paese ha i suoi politici ossessionati dal loro odio contro i gay. Se in Italia il Senatore Carlo Giovanardi chiedeva a gran voce la censura di The Sim 3 perché non impediva relazioni fra persone dello stesso sesso, in Russia è il solito Vitaly Milonov a invocare le legge anti-gay russe ogni qualvolta ciò possa offrirgli visibilità mediatica per favorire una carriera politica che l'uomo ha basato esclusivamente sull'ostentazione del suo odio verso gay e lesbiche.
Questa volta l'uomo si è scagliato contro il gioco FIFA 17, accusato di fare "propaganda gay" perché permette di utilizzare la maglia arcobaleno della Ultimate Team, la squadra di giocatori della Premier Legue inglese scesa in campo contro l'omofobia. E l'occasione appariva ghiotta per quel Milonov che pare cercare ogni pretesto per lanciarsi in assurde polemiche che possano dargli visibilità, tant'è che l'uomo ha subito provveduto ad informare la stampa riguardo ai suoi progetti di rivolgersi al Roskomnadzor per chiedere il ritiro del popolare gioco. In passato disse di voler arrestare Robbie Williams, di voler rigettare la posta proveniente dalla Finlandia, di voler vietare l'Eurovision, di voler mettere in carcere Lady Gaga e via discorrendo. Tutte affermazioni assurde che gli sono valse una riconferma alla Duma.
Secondo i dati diffusi dall'OSCE, 56 dei 203 crimini d'odio denunciati in Russia sono stati commessi a danno della comunità lgbt. Il tutto, peraltro, sottostimando l'impatto a fronte di una comunità che tende a non rivolgersi alla polizia per timore che siano le forze dell'ordine a renderli vittima di ulteriori abusi e violenze.