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Tunisia. Picchiati ed arrestati altri due ragazzi gay

Sono stati insultati, picchiati e costretti a firmare il verbale dalla polizia. Andranno a processo il prossimo 6 gennaio due ragazzi che sono stati "accusati" di essere gay in uno stato dove l'amore per una persona dello stesso sesso viene "punito" con pene detentive che possono arrivano sino ai tre anni di carcere.
I fatti si sono verificati a Sousse, dove due studenti di 20 e 22 anni sono stati fermati ed arrestati dalla polizia mentre camminavano nel centro della città.
«Stai per fare qualche cosa con il tuo compagno, non è vero? Voi portate la maledizione sulla Tunisia», è l'accusa che sarebbe stata lanciata da uno dei due agenti. Poi i due ragazzi sarebbero stati schiaffeggiati e insultati, infine obbligati a firmare il verbale della polizia in cui hanno dovuto ammettere di essere omosessuali. A quel punto sono stati condotti al comando, dove un giudice istruttore, il giovane ha ordinato che i due imputati fossero sottoposti ad un esame anale: una pratica obsoleta e priva di qualunque valore scientifico, particolarmente umiliante e degradante per le vittime che vi vengono sottoposte. Il 6 gennaio prossimo dovranno apparire dinnanzi ad un giudice che deciderà quale punizione infliggere per punire il loro amore.
Il presidente tunisino, Beji Caid Essebsi, ha dichiarato che nei prossimi anni impedirà che possa esserci una depenalizzazione dell’omosessualità nel Paese.


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