La Donazzan vuole insegnare ai bambini che l'uomo è uomo solo se fa sesso con una donna

La prassi è sempre la stessa: le associazioni integraliste individuano e condannano qualunque progetto educativo possa garantire sicurezza a quei gruppi sociali che sono costantemente vittima della loro persecuzione, poi la Donazzan o la Cappellini di turno creano inutili polemiche volte a sostenere che le destre difenderanno l'italica eterosessualità tanto decantata da Mussolini.
L’assessore alla scuola veneto Elena Donazzan non è nuova da iniziative ideologiche atte a danneggiare una parte degli studenti, come quell'assurda iniziativa che la vide diramare circolari in cui si diceva ai genitori che dovevano essere terrorizzati da quella fantomatica "teoria gender" che lei spergiurava venisse insegnata nelle scuole da lei gestite. Questa volta, su indicazione di Toni Brandi, ha condannato uno spettacolo teatrale pensato da un team di pedagogisti con l'obiettivo i far comprendere ai bambini che non bisogna sentirsi sbagliati se ci si sente come appartenenti a un genere diverso da quello della nascita. Inaccettabile per chi sponsorizza "medici" che negano l'esistenza dell'omosessualità po che definiscono "geneticamente perdenti" i gay.
Ed è così che, con i consueti toni da terrorismo psicologico, ha dichiarato che «migliaia di bambini e adolescenti saranno condotti dalle scuole a uno spettacolo che ha l’intento dichiarato di mettere in crisi la loro identità sessuale, la loro stabilità psicoaffettiva. Uno spettacolo che veicola e legittima l’ideologia gender, quella per cui nascere biologicamente maschi e femmine non avrebbe niente a che vedere con la nostra ‘vera’ sessualità, che invece può essere scelta, cambiata, modellata e riformulata a piacimento senza alcun punto di riferimento oggettivo; quella per cui l’uomo e la donna non sono naturalmente complementari; quella per cui qualsiasi unione affettiva ha lo stesso valore sociale e antropologico del matrimonio».
Ed è per sostener che ai bambini bisogna insegnare che è necessario essere eterosessuali, la Donazzan ha cercati visibilità nel chiedere al Ministro Fedeli di impedire lo spettacolo «anche a seguito delle segnalazioni che sto ricevendo da parte di genitori e nonni preoccupati ho scritto al ministro dell’Istruzione per chiedere che venga impedita la diffusione di questa iniziativa, distorsiva per l’educazione dei giovani, che rischia di rivelarsi una vera e propria violenza psicologica nel periodo di particolare fragilità e confusione dei nostri ragazzi».
Inutile a dirsi, il giudizio di condanna arriverebbe da gente che non ha mai visto lo spettacolo e che non sa neppure di che cosa parli (ma si fida del terrorismo diffuso dalle organizzazioni di estrema destra legati alle lobby internazionali dell'omofobia organizzata).


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