Silvana De Mari non crede alla parità dei diritti, sostiene che chi si dice cristiano valga di più

Silvana De Mari è una manna dal cielo. Acclamata dall'integralismo quale massima espressione della loro ideologia, forgiata dall'arroganza di Mario Adinolfi e pronta a mostrare il vero volto dell'odio racchiuso da quella lobby che si celano dietro ad una finta religiose.
Ed è dalle pagine del suo blog che la donna si lancia nel sostenere che non è vero che tutti gli uomini devono avere pari diritti e uguali doveri: lei è superiore perché si dice cristiana (nonostante sia stata esplicita nel dire che il Papa la disgusta perché non concorda con lei sulla necessità di annientare chiunque abbia un'altra religione). Scrive:

Il simpatico governo Gentiloni, un assembramento di geni di cui, dicono faccia parte anche qualche laureato, vuol fare la legge contro l'omofobia, a riprova del fatto, se qualcuno ne dubitasse, che la gaytudine è la nuova razza ariana. Si tratta di un bavaglio definitivo alla libertà di parola, come già succede in USA, UK e Francia: viene annientato chiunque sia sospettato di omofobia, termine che include tutto quello che non sia ideologia lgbt, incluso affermare che un bambino deve avere genitori diversi o che il matrimonio deve essere tra uomo e donna. Chi è accusato di omofobia subisce un tale ostracismo sociale da essere annientato. Il licenziamento è immediato se la persona è impiegata in ambiente statale o in società gay friendly.

E dopo aver sostenuto scenari fantascientifici che lei spergiura arriveranno qualora si estenda anche ai gay quella stessa norma che da decenni tutela altri gruppi sociali in virtù di razza, etnia e credenze religiose, la signora si improvvisa tuttologa nello spiegare le sue curiose teorie costituzionali:

Qualcuno spieghi agli esimi geni del governo Gentiloni che non si può fare, perché è anticostutuzionale. Dato che questi hanno un calibro come la Boschi a fare da Costituzionalista dubito che ci arrivino, quindi è meglio che lo spieghi io. L'articolo 3 della Costituzione afferma che una persona non può essere discriminata in base alla sua religione. La mia religione, il Cristianesimo è basata su testi sacri, in particolare San Paolo, che condannano la sodomia, l'atto tra due uomini, come gravissimo. Un cristiano deve ogni istante condannare la sodomia. Se a un cristiano viene impedito di condannare la sodomia, la sua libertà religiosa è stata annientata, come se si costringesse un ebreo a mangiare maiale. Quindi la legge sull'omofobia non si può fare e non si farà.

Dovremmo dunque dedurre che se la Bibbia dice che un adultero va lapidato a morte, tutti noi dovremmo poter citare l'articolo 3 della costituzione per sentirci legittimati a fracassare il cranio di Adinolfi in virtù di come vada a letto con una donna che non è quella da lui sposata dinnanzi a Dio? Sarà, ma la teoria sembra folle e priva di qualunque logica!
Anche perché basterebbe citare Ezechiele per andare ben oltre, dato che la Bibbia racconta che «Dio punì l’adulterio: Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case». E simili crudeltà sono sparse per tutte le Scritture, utilizzabili per giustificare qualunque crimine soprattutto se le si decontestualizza come ama fare la signora De Mari.

Ma è sempre cercando di sostenere che il cristianesimo dia odio e che l'odio sia un diritto che la fondamentalista prosegue il suo proclamo asserendo:

L'omofobia cristiana, l'amore per le persone e il disprezzo assoluto per la pratica inaccettabile della sodomia, sono un diritto costituzionale, e un dovere per il cristiano. La riprovazione ferma per le persone che commettono gli atti sodomitici è un dovere cristiano che manifesta l'amore per queste persone ed è quindi sancito dall'articolo 3. Anche. Poi c'è il concordato. Secondo me ha ragione la Fedeli: non è così importante essere laurati. Quando guardo la Boschi o Renzi non mi sembrano così differenti dalla Fedeli.

Cosa diamine c'entro il concordato non è dato di saperlo, ma evidente è come la promozione all'odio di questo personaggio sta ormai raggiungendo livello tragicomici. E se questo è il modello di persone che Mario Adinolfi vuole forgiare, sempre più evidente è come la sua campagna d'odio rischi di essere una minaccia per i cittadini e come lo stato abbia l'obbligo di salvaguardare la vita dei propri cittadini. Va infatti ricordato che la signora De mari ama sostenere una lettura letterale di San Paolo soprattutto quando dice che "i gay meritano la morte". E dal sostenere che l'odio sia un diritto al chiedere l'apertura di campi di sterminio, il passo appare assai breve.


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