Una petizione contro lo "sportello antigender" di Regione Liguria
Il Coordinamento Liguria Rainbow ha lanciato una raccolta firme contro lo "Sportello Antigender" voluto dalla Regione Liguria per fini che appaiono puramente discriminatoru, politici e propagandistici. Nel'appello, affermano:
Il Coordinamento Liguria Rainbow lancia un appello per contrastare l'iniziativa della Regione Liguria volta a rendere attivo uno sportello che, come recita il documento ufficiale, “costituirà un momento di ascolto e di informazione pro famiglia, difendendo la libertà educativa in capo alla famiglia andando ad arginare quei fenomeni di indottrinamento ideologici noti come ideologia del gender”. Sulla scia di analoghe prese di posizione da parte della Regione Lombardia e della Regione Veneto, tale iniziativa, oltre che sovrapporsi a servizi già esistenti sul territorio, costituendo così uno spreco di denaro pubblico, è gravemente lesiva della libertà di insegnamento e rende vano uno degli obiettivi primari della scuola: offrire spazi privilegiati di ascolto, di scambio e di discussione. Contribuisce, inoltre, a creare un pericoloso clima di paura, sospetto e intimidazione.
Le politiche scolastiche -come recitano le Indicazioni Nazionali 2012 per il curriculo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione- devono pensare e realizzare i progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora e che sollevano precise domande esistenziali.
La Regione Liguria invece dimostra di pensare a politiche di sostegno a un modello unico di famiglia, fallendo così nell'offerta di servizi e risposte ai bisogni di chi vive sul territorio, e discriminando fattivamente chi sconfina dal modello "normale" (famiglie monogenitoriali, famiglie omogenitoriali, persone LGBT, donne e uomini che rifiutano la stereotipia dei ruoli dominanti).
Indirizziamo il nostro appello anche alla Ministra Fedeli perché quanto sta accadendo in Liguria è in realtà l’esito di un clima oscurantista che negli ultimi anni sta attraversando il paese. Chiediamo dunque alla Ministra di esprimersi in difesa dell’autonomia e della laicità della scuola pubblica, e di intervenire in modo deciso affinché non si espellano dai programmi scolastici i temi centrali dell'educazione all'affettività, del rispetto delle differenze e del contrasto agli stereotipi, alla violenza di genere, all'omofobia e al bullismo.
Clicca qui per firmare la petizione.