Eugenia Rocella chiede che i figli dei gay siano resi orfani e che i loro genitori siano incarcerati per aver osato metterli al mondo

Se una certa parte politica spera di poter sopravvivere attraverso la promozione dell'odio e della discriminazione, intollerabile è come la loro ferocia possa abbattersi addirittura su bambini che loro esigono siano resi orfani pur di compiacere il loro pregiudizio.
Forse neppure la strega cattiva di Biancaneve sarebbe arrivata a dire ad un bambino che vuole sbattere in carcere i suoi genitori per aver osato metterlo al mondo, eppure è ciò che fa sottintendere la solita Eugenia Roccella. Accecata dalla sua ira contro la sentenza del Tribunale di Trento che ha riconosciuto una paternità certificata negli Stati Uniti al posto di distruggere una famiglia nel nome del pregiudizio contro i gay, la donna è accorsa alle agenzie stampa per lamentarsi dell'accaduto, ovviamente non senza cercare di calpestare la dignità umana a fini politici e propagandistici. Dice che «l'ordinanza con cui oggi il Tribunale di Trento ha riconosciuto pienamente la legittimità dell'utero in affitto per una coppia di gay è la logica conseguenza della legge sulle unioni civili tanto voluta da Renzi e Alfano».
Stando al suo ragionamento, visto che la legge sulle unioni civili è estensione della maggior parte dei diritti e dei doveri derivanti dal matrimonio, dovremmo presumere che anche le coppie etero sposate possano già usufruire di questa possibilità. Una volta negata l'evidenza di come le unioni civili fossero un diritto costituzionale indicato dalla Consulta, la donna cerca anche di sminuire la sentenza sostenendo che lei farà di tutto perché dei ragazzi restino abbandonati e non possano trovare l'affetto di una famiglia gay: «Il Tribunale ha semplicemente riconosciuto il certificato di nascita di uno Stato estero, con cui si attestava la doppia paternità dei bimbi nati con l'utero in affitto. Nessuna procedura di adozione, dunque, ma la legalizzazione di fatto di una pratica, la gestazione a pagamento, che in Italia sarebbe tuttora illegale». Ed ancora, sostenendo che i gay se ne potevano pure restare nel ghetto dato che lei si reputa superiore a loro, l'integralista aggiunge: «Questo risultato era però prevedibile, e probabilmente previsto, nel momento in cui è stata approvata la legge sulle unioni civili. Con il comma 20, infatti, è stato dato un chiaro messaggio ai giudici, confermandone la possibilità di legiferare nella direzione della genitorialità gay. L'opposizione all'utero in affitto è stata solo formale, da parte delle forze di maggioranza, che non hanno mai intrapreso alcuna iniziativa per perseguire il reato all'estero, come invece il nostro codice penale permetterebbe, se solo ci fosse la volontà politica».
Insomma, sbattiamo in carcere quei genitori, sbattiamo in un orfanotrofio i loro figlie compiaciamoci per quanto siamo stati dei bravi "cristiani" a distruggere tutte quelle vite pur di compiacere la convinzione di chi si crede migliore per un presunto diritto di nascita.


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