Filippo Savarese: «Nel nome delle Iene, dico che occorre farla finita con l’Unar»


Filippo Savarese è una di quelle persone che cerca di creare isteria parlando di fantomatiche «lobby gay» nonostante sia lui a risultare al soldo delle lobby internazionali di estrema destra in virtù di come sia stato assunto dalla famigerata organizzazione spagnola CitizenGo (l'ex HazteOir). La sua intera esistenza si basa sulla promozione dell'odio e appare quasi ridicolo come il soggetto in questione si stia agitando come una novizia al suo primo ballo pubblico dinnanzi alla possibilità di poter cavalcare le illazioni delle Iene per cercare di distruggere quell'Unar che interferisce con i suoi piani di colonizzazione ideologica.

Dalle pagine de La Fede Quotidiana, l'integralista a capo della Manifest Pour Tous tuona: «Penso che sia arrivato il momento di porre fine, almeno per un congruo tempo, a questo Unar il cui compito sinceramente è poco chiaro e del quale si potrebbe fare a meno. Se i criteri scelti per stanziare i soldi sono quelli evidenziati da Le Iene, dico che occorre farla finita con l’Unar. Del resto, mi pare che l’ Unar non stia rispondendo a criteri di salute pubblica non solo per questo episodio, ma anche perchè tramite l’ Unar si cerca di fare arrivare anche nelle scuole messaggi sbagliati e penso al gender. Lo ripeto: è uno spreco di denaro pubblico per finalità dannose e come al solito per assecondare la potente lobby gay».
Tradotto, significa che Savarese vuole che ai ragazzi si dica che l'omosessualità è sbagliata e che lui è più ariano in virtà di quanto gli piaccia infilare il suo pene nella vagina di una donna, evidentemente in in contesto in cui l'uomo pare non riconoscere nella sua vita alcun altro merito se non quello di avere erezioni dinnanzi ad un paio di tette.

A sottolineare come Svarese sostenga che la libertà di scentra attui non conti nulla e che debba essere lui a decidere come gli altri debbano nascere, vivere e morire, c'è anche la sua ininfluente opinione contro la legalizzazione dell'eutanasia. Sostenendo che Dj Fabo debba essere obbligato a non vivere e a soffrire perché così lui trarrà piacere dalla sua condizione, Savarese afferma che una legge sul fine vita sarebbe «una legge che apre la porta ad una eutanasia di Stato e di fatto la fa entrare nel nostro ordinamento. Legalizza l’omicidio assistito».
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