Giudice fa scoppiare in lacrime una persona trans iinfliggendole umiliazioni gratuite


È Cathy La Torre a denunciare dalla sua pagina Fecebook un inaccettabile caso di discriminazione avvenuto all'interno di un'aula di tribunale.
«Oggi in un Tribunale, di cui per ora non svelerò il luogo, è accaduto qualcosa di estremamente grave», racconta l'avvocato. «Assistevo Marta, ragazza Trans che chiede il cambio del nome e del sesso anagrafico. Il Giudice le ha rivolto una sola domanda: "Senta lei lavora?". Marta ha risposto che per le persone Trans con i documenti difformi dall'aspetto esteriore è praticamente impossibile trovare un lavoro. Il Giudice ha dunque risposto: "Si metta a verbale che è una prostituta". Marta è scoppiata in lacrime».
È dunque con nel più totale disprezzo della dignità umana che il giudice ha usato l'aula dei un tribunale per dare libero sfogo ai suoi pregiudizi, peraltro con domende che non parevano avere attinenza con la causa in questione. La Torre racconta infatti che «Ho chiesto che l'espressione del Giudice venisse censurata e ho precisato che non c'entrava nulla con la domanda di cambio del nome. Ho anche rammentato che la prostituzione non è un reato e che se alcune trans sono costrette a prostituirsi è perché trattasi della categoria più esclusa dal mercato del lavoro: 88% di disoccupazione! Quello che ha compiuto il Giudice è un gravissimo abuso di potere. Per la prima volta in vita mia segnalerò al Consiglio Superiore della Magistratura un Giudice».
Ma assai più grave è la domanda che l'avvocato si pone: «Ma chi ripagherà Marta per aver subito una violenza gratuita e inaccettabile?».
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