Mario Adinolfi difende la transofobia: «questi sgherri arcobalenati vogliano mandarci in galera»
È nel giorno dedicato all'amore che Mario Adinolfi non ha saputo trattenersi dal vomitare il suo solito odio... e difficilmente potrebbe fare altro dato che è sulla promozione del pregiudizio e dell'intolleranza che si basano le entrate finanziare del leader integralista e delle sue due famiglie. Al solito, Adinolfi dice che l'insulto gratuito e l'offesa verso interi gruppi sociali sia un diritto e si scaglia contro chi si è sentito offeso dalle parole transofobiche dello spettacolo di Beppe Brillo. Dice:
Oggi il "transfobico" è Grillo perché ha detto che i trans sono "donne con il belino". Contro il leader M5S si scatenano i soliti con i soliti toni rabbiosi e certo se ci fosse la legge sull'omofobia anche Grillo si beccherebbe l'accusa di "istigazione all'odio omofobico", passibile di sei anni di carcere. E così per una volta esprimiamo solidarietà a Beppe Grillo. E facciamo notare che la lobby Lgbt oggi ottiene una paginata di Repubblica per l'ennesimo loro sporco business: vendere ai bambini la bambola del bambino trans, che a sette anni venne trattato con gli ormoni e oggi che ne ha sedici fa la ragazzina. Se diciamo che questo business sulla pelle dei bambini fa schifo, davvero è sopportabile che questi sgherri arcobalenati vogliano mandarci in galera?
Forse bisognerebbe ricordare ad Adinofli che è lui a giocare sulla pelle dei bambini la sua battaglia di promozione all'odio, cercando di strapparli dai genitori o di condannarli a quelle brutali torture psicologiche che è solito promuovere nei suoi convegni nella più totale noncuranza di come le sue parole possano determinare la morte di alcuni adolescenti.
E se di business si deve parlare, parliamo di come Adinolfi commerci l'odio e mette un prezzo di copertina ai simboli del cristianesimo pur di tramutarli in strumenti di morte. Oppure parliamo di come abbia cercato di fare soldi vendendo libri in cui denigrava e insultava dei minorenni chiedendo a gran voce che si impedisse loro di poter nascere.
E in tale contesto, il suo sostenere che una fantomatica "lobby lgbt" abbia ha causato il diffondersi dell'omosessualità allo scopo di vendere bambole non è altro che l'ennesima sciocchezza di un uomo che farebbe di tutto pur di ottenere l'attenzione di quello 0,6% di integralisti che lo finanziano, magari senza manco capire che l'estensione della legge Reale-Mancino (che ad oggi già copre i gruppi razziali e religiosi) non metterebbe in carcere l'opinione ma solo chi delinque per creare odio.
In fondo basterebbe parafrasare le parole di grillo per domandarsi se lui riderebbe se un comico andasse sul palco a dire che «oggi lui la chiama la sua seconda moglie, ma ai nostri tempi la chiameremmo bagasca». Ah, bhe, probabilmente si incazzerebbe e non direbbe certo che dei cattivoni vogliono impedire il diritto di parole a chi si diverte a insultare sua moglie e i suoi cari...