Al teatro comunale di Gela, gli evangelici sosterranno che l'omosessualità possa e debba essere "curata"
Ci sarebbe da sperare in un pesce d'aprile, anche se c'è da temere che non sia uno scherzo di cattivo gusto quello che vedrà la Chiesa Evangelica di Gela pronta a promuovere fantomatiche "cure" dell'omosessualità in un teatro comunale.
A darne notizia è Il Quotidiano di Gela attraverso un articolo intitolato "Io, ex omosessuale e drogato libero grazie alla fede, al teatro Eschilo testimonianze cristiane". In un testo peraltro firmato dalla redazione, scrivono:
Gela. Alessio era omosessuale, Giacomo schiavo della droga. Oggi raccontano il loro passato e la “libertà” ritrovata grazie alla fede. Sono due delle testimonianze che si potranno ascoltare sabato nella due giorni promossa dalla chiesa Evangelica di via Caronda di Gela al teatro Eschilo.
Insomma, omosessualità e tossicodipendenza verranno non solo accostate, ma si sosterrà che si possano "curare"... e tutto questo in un teatro di proprietà del Comune e dei cittadini.
Il presunto "ex-gay" è un tale Alessio Lizzio. Come Luca Di Tolve, anche lui ha ha già fondato la sua comunità finalizzata al commercio di fantomatiche "terapie riparative" a genitori che non gradiscono la sessualità dei figli. In fondo si sa che il quel giro di affari è secondo solo al traffico illegale di armi...
Dalla sua pagina Facebook si presenta così:
Dio mi ha liberato tre anni fa dall'omosessualità. Pensavo di essere nato così ma lo Spirito Santo mi ha rivelato che non era vero. Ho chiesto perdono a Dio e creduto in Gesù. Da tre anni mi ha dato un cuore nuovo ed una nuova vita. Non ho più pensieri suicidi, non sono più schiavo del sesso e della pornografia. Non ho più rancore ed odio. Non invidio più gli altri uomini. Mi chiamo Alessio e non mi vergogno di Gesù perché Lui è il mio Signore, il potente liberatore, Colui che mi ha salvato inchiodando i miei peccati sulla croce al Golgota, Colui che è risuscitato dai morti e che vive e regna in eterno.
Sarà presente anche il pastore Gaetano Montante, un tale che sul suo sito raccoglie video di presunti "ex-gay" prodotti da organizzazioni americane commerciali come la PPfox. Immancabili sono anche i vari link che rimandano ad articoli del Narth (National Association for Research and Therapy of Homosexuality) di Joseph Nicolosi al fine di sostenere che «l’omosessualità è un disturbo dell’identità Sessuale. Un disordine che può essere rimesso in ordine se l’individuo decide di riordinare la propria vita secondo il disegno del Creatore».
Tutto quello che verrà illustrato è stato fortemente condannato dalla comunità scientifica. Nel 2010 in Italia è stato pubblicato un documento sottoscritto da psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, psicoanalisti, studiosi e ricercatori nel campo della salute mentale e della formazione per condannare ogni tentativo di patologizzare l'omosessualità, affermando che «qualunque trattamento mirato a indurre il/la paziente a modificare il proprio orientamento sessuale si pone al di fuori dello spirito etico e scientifico». Il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi (CNOP) si è espresso più volte sulla dannosità delle terapie riparative e contro la concezione dell'omosessualità come malattia. Accertato è come ciò che verrà pubblicizzato a Gela non possa assolutamente modificare la natura umana, ma rischi di spingere gli adolescenti all'autolesionismo, alla depressione e al suicidio.
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