Archiviata la denuncia delle destre contro il Cassero. La Curia inveisce contro i pm sul giornalino diocesano
Dopo la l'archiviazione della denuncia contro il Cassero presentata dagli ambienti di estrema destra, non si è fatta attendere l'ira dell'arcidiocesi di Bologna.
Nonostante sia evidente a tutti che sia ideologico accusare di blafemia chi protesta contro l'omofobia della Chiesa a meno di non ambire a regole Medioevali, è con affermazioni al limite del patetico che la curia guidata da Matteo Zuppi si è lasciata andare a dichiarazioni incontrollate apparse il 5 marzo 2017 sul settimanale della diocesi, Bologna Sette.
In una critica al lavoro dei pm, la Curia di Bologna asserisce che sia intollerabile che i giudici abbiano rilevato l'assenza di intenti a «manifestare spregio e vilipendio del credo cristiano-cattolico».
Nell'editoriale si afferma: «Lascia perplessi che la Procura arrivi a sostenere che l’offesa gratuita e vilipendiosa arrecata ai simboli della religione cristiana, nella quale si riconoscono milioni di cittadini (non solo cattolici), perché di questo si tratta al di là di ogni dubbio, possa costituire l’oggetto del tutto lecito di un’associazione, per di più sostenuta con denaro pubblico». Per l’arcidiocesi «viene da chiedersi cosa distingua una simile rappresentazione da un’azione denigratoria: se al posto di Gesù e dei ladroni si fossero rappresentati dei giudici, in toga e tocco, o simboli della religione ebraica o islamica, sarebbe stata analoga la reazione della Procura? In realtà anche la satira, così utile quando stimola con intelligenza la riflessione, incontra dei limiti, che derivano dalla salvaguardia di un clima di pacifica convivenza fondata sul rispetto reciproco e sul buon gusto».
Praticamente siamo alle motivazioni leghiste che si leggono sui commenti di Facebook: se vuoi i migranti portateli a casa tua. Non avresti fatto così che vivessi in Arabia Saudita. In altri stati saresti stata lapidata a morte, quindi non ti lamentare se t'hanno stuprato perché avevi la minigonna.
Alla richiesta di archiviazione della Procurasi erano opposti l’ex consigliera comunale di Ncd Valentina Castaldini e i consiglieri di Forza Italia Marco Lisei e Galeazzo Bignami. Ed è sempre approfittando delle teorie ideologiche della curia che il centrodestra bolognese si era opposto all’assegnazione diretta dell’ex Salara ad Arcigay, sostenendo che chi non è gradito a sua eminenza non deve deve godere di pari diritti civili. Intanto nella parrocchie di Bologna proseguono le iniziative di promozione dell'omofobia e di creazione di odio contro i gay lanciate dal cardinale Caffarra.