Campania. Il presidente della Giunta incontra i delegati di Adinofli per discutere un piano di attacco ai progetti di contrasto all'omofobia e al femminicidio
Luigi Mercogliano è stato il candidato di Adinolfi al comune di Napoli, respinto alle urne con un misero 0,36% di voti. Collabora con il nazionalista russo Komov e va in giro a sostenere che il servizio delle Iene abbia dimostrato quello che lui sostiene da sempre, ossia che i gay avrebbero «una visione malata e deviata della vita».
Insieme Luigi Rispoli e Carlo Lamura dei Volontari per l'Italia Luigi Rispoli e a Luigi D'alessio in delegazione per il Popolo della Famiglia Napoli e per i Volontari per la Famiglia-Cristiani in Movimento, la sua delegazione è stata accolta dall'On. Stefano Caldoro, già presidente della Giunta regionale della Campania e leader dell'opposizione in Consiglio regionale, per «discutere di finanziamenti europei e regionali messi a bando dalla Giunta De Luca per i 'famigerati' progetti sulle diversità di genere e sull'approccio all'affettività ed alla sessualità che si celano dietro il condivisibile contrasto a tutti i fenomeni di bullismo e di violenza in generale».
L'obiettivo è dunque sempre quello: impedire che si possa alimentare una coltura del rispetto contro quei ragazzi gay che Adinolfi ritiene carne da macello per la sua campagna basata sull'odio.
Attraverso la sua pagina Facebook, Mercogliano sostiene che:
Grazie ad un meticoloso lavoro fatto di mesi e mesi di relazioni pazientemente costruite sul territorio anche con quelle forze politiche che non sono come noi in prima linea nella battaglia per la difesa dei principi non negoziabili ma che hanno però rappresentanza parlamentare a tutti i livelli nelle istituzioni, siamo riusciti oggi dove nessuno era riuscito prima: abbiamo portato nel Consiglio regionale della Campania le istanze e le battaglie politiche del Popolo della Famiglia e da oggi sul tavolo del maggiore esponente dell'opposizione in Regione Campania c'è la denuncia del PdF che pone l'accento su come sono stati spesi e vengono tuttora elargiti soldi pubblici alle associazioni lgbt ed ai comuni che aderiscono per portare all'interno delle scuole l'indottrinamento gender e le follie sulla autodeterminazione sessuale dei bambini.
Il Presidente Caldoro si è mostrato molto interessato alla questione chiedendoci di collaborare per le prossime due settimane con il suo staff al fine di metterlo in condizione, già dalle prossime convocazioni delle sedute del consiglio regionale, di presentate un'interpellanza scritta al presidente ed alla giunta per conoscere nel dettaglio l'entità dei fondi stanziati, i soggetti beneficiari, le scuole che insieme a questi hanno risposto ai bandi presentando domanda e la natura specifica dei corsi promossi, richiedendo nel dettaglio anche quante quali e se vi siano strutture pubbliche pedagogiche e sanitarie coinvolte per affrontare le delicate tematiche del contrasto ai fenomeni di bullismo, cyberbullismo, bullsimo omotransfobico e femminicidio.
Asserendo poi che il partito di Adinolfi abbia creato uno sportello "anti-gender" per denunciare chiunque osi sostenere che l'eterosessualità non sia superiore a qualunque altro orientamento sessuale e che le debba determinare maggiori privilegi civili soprattutto a chi ha sposato e ingravidato più mogli, l'uomo aggiunge:
Entro venerdì Luigi D'Alessio, responsabile dello Sportello Antigender del Popolo della Famiglia di Napoli attivo presso la sede del Movimento in Corso Amedeo di Savoia 239, presenterà al Presidente Caldoro una dettagliata relazione che sarà oggetto di una interpellanza in Consiglio regionale da parte del Capo dell'Opposizione alla Giunta De Luca notoriamente vicina alle politiche LGBT.
Inizia oggi ufficialmente una dura battaglia che i Volontari per la Famiglia e il Popolo della Famiglia condurranno insieme stimolando la politica locale a Napoli ed in Campania con l'unico obbiettivo di monitorare come vengono usati i soldi pubblici dati alle associazioni LGBT mentre le Famiglie vengono abbandonate a sé stesse ed ai bisogni sempre più impellenti ed impedire che con quei soldi, sottratti ai padri di famiglia per far fronte alle emergenze, si sostengano progetti che hanno come vero intento solo quello di confondere sempre più le menti dei nostri figli.
Insomma, l'integralismo si sta muovendo e sta minacciando ritardi, inclusioni e sabotaggi contro qualunque progetto miri a creare un mondo migliore per i nostri figli. L'intento è ovviamente politico, bvolto a cercare di trarre profitto dallo sciacallaggio che le Iene hanno riservato all'Unar forse proprio collaborazione con Mario Adinoli (così almeno sostiene lui) nel tentativo di ingolosire le opposizioni con un attacco a De Luca e alla assessora alle pari opportunità Marciani, evidentemente ritenuta "colpevole" di star lavorando troppo bene sui progetti che riguardano il femminicidio e le diversità.