Gianfranco Amato sostiene sia colpa delle unioni civili se non può strappare i bambini dalle braccia dei loro padri
È con una crudeltà che non pare umana che l'integralista Gianfranco Amato, rappresentante del cavalierato dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, si è scagliato con indicibile violenza contro quei bambini che lui avrebbe voluto privare di ogni diritto civile come ritorsione verso i loro genitori.
La vicenda è di per sé semplice: il Tribunale di Firenze ha riconosciuto la validità, anche per l’Italia, dell’adozione di due bambini da parte di una coppia di connazionali che vivono nel Regno Unito da anni. La Corte ha recepito e trascritto gli atti di adozione emessi dalla competente Corte Britannica, riconoscendo così ai due bambini lo status di figli e la nazionalità italiana. Un atto che pare dovuto a fronte dell'articolo 36 comma 4 della legge n.184/83 che preveda sia valida anche in Italia un'adozione avvenuta in Paese straniero da parte di cittadini italiani che dimostrino di avervi soggiornato continuativamente e di avervi la residenza da almeno due anni. Ma dato che quei genitori sono gay e lui odia i gay con tutto sé stesso, l'integralista tuona:
Questa sentenza è gravissima. Come sempre avviene in questi casi ci dobbiamo chiedere se l’Italia è ancora una repubblica parlamentare o se è invece diventata una repubblica giudiziaria. Il Parlamento è costretto a soccombere ad una magistratura che procede a colpi di giurisprudenza creativa. Montesquieu si starà ribaltando nella tomba, lui che è il massimo teorico della divisione dei poteri dello Stato. Oggi il potere legislativo, a causa dell’incapacità e dell’inefficienza della classe politica, è di fatto commissariato dalla magistratura. Se si mette in discussione il principio di Montesquieu della ripartizione dei tre poteri, esecutivo, legislativo e giudiziario, qui salta tutto. Questi giudici per altro non li elegge nessuno a differenza degli Usa, e si pone quindi un problema di ordine democratico. Perché certi magistrati spesso e volentieri procedono sulla base delle loro convinzioni ideologiche.
Per farla breve, Gianfranco Amato pare dare ragione ad Hitler con il suo sostenere che alcuni bambini e alcune famiglie debbano valere meno di altre solo perché ci si proclama superiori a loro. E Amato va in giro a dire che lui si crede superiore agli altri in virtù di come eiaculi all'interno di una vagina...
L'attacco alla società da parte di Amato non si placa neppure dinnanzi ad un intervistatore che gli chiede se la recente approvazione della legge sulle unioni civili possa aver agevolato quelle sentenze. E se pare ovvio che quelle famiglie esistevano ed esitino indipendentemente dai diritti civili di quelle minoranze che lui perseguita da anni nel nome del suo cavalierato equestre (lo stesso che sventolò quando difese le leggi fasciste che imponevano i crocefissi nei locali pubblici), Amato sbraita:
Direi proprio di sì. I magistrati ancora non sono arrivati ad una giurisprudenza creativa a 360 gradi, ma alcuni seguono molto il pensiero unico. E’ chiaro quindi che se il Parlamento manda determinati segnali, poi le punte della magistratura più politicamente corrette avranno buon gioco ad inserirsi nei vuoti legislativi, colmandoli appunto con la loro creatività ideologica.
Però resta un fatto: quelli sono due bambini che sono stati adottati e che hanno una famiglia. La soluzione proposta da Amato quel è? Che li si strappi lai loro genitori e che li si sbatta in un orfanotrofio per compiacere i pregiudizi di Amato? Che si dica loro che non possono avere gli stessi diritti degli altri bambini perché Gianfranco Amato li odia e detesta i loro genitori?
Pare facile cercare guadagno politico vendendo morte e discriminazione verso sue minori, ma simili rivendicazioni difficilmente possono non suscitare disgusto.
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