I lettori de Il Giornale: «Alla Disney sono satanisti che veicolano messaggi diabolici. Putin, salvaci tu!»
Il Giornale è uno di quei quotidiani che negli anni ha addestrato all'odio i suoi lettori. Attraverso titoli violenti e spesso volgari, ha insegnato loro che ogni pregiudizio è lecito e che ogni gruppo social non merita alcun rispetto. Il tutto alla luce del sole, al punto che c'è da domandarsi se esista un solo lettore che creda in ciò che scrivono o se tutti siano lì solo per cercare qualcuno che legittimi ogni loro più perverso pregiudizio: che si odino i gay, i migranti o le persone di colore, si può star certi che il quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi li insulterà e denigrerà.
Non stupisce dunque che sia tra le pagine di quei giornali che si possa assistere ad una vera e propria isteria contro il nuovo film della Disney, accusato di ogni male per aver osato rappresentare un personaggio gay che potesse contrastare quel pregiudizio di cui loro amano nutrirsi.
data la notizia, è tra i commenti dei loro lettori troviamo chi esordisce con un «andiamo bbbene» o chi scrive: «Ti pareva che ci risparmiassero la lezioncella omosessuale quotidiana. Alla fine sarà obbligatorio, il tutto però molto democratico».
Qualcuno pare certo che i gay siano esseri satanici e non pare vergognarsi nello scrivere tutto in stampatello: «Disney, satanisti certificati e veicolatoti di messaggi diabolici da sempre». Ed ancora: «Mmi congratulo con una Disney intenzionata a cambiare gli atteggiamenti sociali e che punta al progresso". Ma quale progresso? La sovversione dei valori tradizionali non è progresso, è degenerazione!».
Appreso che la tolleranza verso i gay venga inteso come una «degenerazione valoriale» da chi votava un presidente del consiglio circondato da prostitute e da consigliere regionali che si esibivano il lap dance vestite da suore, non manca chi sostiene che la tolleranza verso i gay cancellerà il maschio violento e brutale che ama sottomettere le donne: «Continua implacabile la femminilizzazione globale e la distruzione della figura e del ruolo maschile... non bastava che la Disney avesse rovinato milioni di bambine per decenni con la fuffa delle sue stereotipate principesse amate da eroi infallibili, ora anche questo... ho sentito giusto ieri l'intervista a Emma Watson sul Tg5...la parole più usate? paladina, femminista, donna forte, uomini che si baciano, omosessualità...ecco il mondo che arriva dagli USA, ecco il futuro che ci aspetta, ecco il lavaggio del cervello sui bambini che prenderanno per normali cose che normali non sono... Putin, salvaci tu!».
Insomma, i lettori de Il Giornale sperano in una dittatura dove i giornalisti rischiano di sparire nel nulla se osano mettere in discussione il potere, ma dove l'omofobo potrà star certo che migliaia di ragazzi verranno perseguitati e uccisi pur di compiacere il suo pregiudizio e la convinzione che le sue erezioni siano un vanto da imporre al prossimo.
Si prosegue con chi scrive: «Da diversi decenni la Disney preferisce strizzare l'occhio alle mode che considerare i valori morali eventualmente trasmessi o negati con i suoi prodotti. Basti pensare all'accettazione incondizionata del mondo rockettaro. Oggi poi l'omosessualità è come la rucola vent'anni fa in cucina, va messa in ogni ricetta, anche grazie alle pressioni della lobby omosessuale, particolarmente potente nel mondo dello spettacolo, come dimostrano anche gli ultimi oscar. Ormai la situazione si è ribaltata: se una volta era coraggioso chi presentava il problema in un film o un telefilm, oggi lo è chi eventualmente si rifiuta di farlo a sproposito, solo per compiacere».
Ed ancora: «Disney è ormai controllata da loro.... sapete bene chi... i padroni degli USA. E quindi avanza l'agenda della dissoluzione. La sistematica demolizione dell'occidente e potenzialmente del mondo». «Finestra di Overton... il lavaggio del cervello sempre più martellante. L'elite massonica sionista esige la distruzione della famiglia, ultimo nucleo e fonte di identità che separa l'uomo dallo stato di larva, schiavo perfetto».
E se risuonano i soliti slogan di Brandi e di Cascioli, incredibile è assistere a come una certa stampa abbia potuto fare il lavaggio del cervello ai propri lettori sino a portarlo a sostenete che l'odio sia un «valore morale» da difendere.