Il sacerdote con cui Benedetta Frigerio voleva "curare" i gay è ora sotto inchiesta per abusi sessuali (su uomini)
Era il 2012 quando Benedetta Frigerio (redattrice di Tempi e ideatrice insieme a Raffaella Frullone delle Sentinelle in piedi) cercava di creare isteria verso il fantomatico "gender" attraverso un'intervista a Tony Anatrella, un sacerdote francese che sosteneva di "curare" i gay da oltre vent'anni. Quello stesso Tony Anatrella che oggi è sotto processo canonico per ripetuti abusi sessuali ai danni dei suoi pazienti (uomini). Ironia della sorte, la Frigerio intitolò la sua intervista "È vietato dirlo, ma col sesso non si gioca".
La presentazione di Anatrella da parte della Frigerio era a dir poco entusiastica. Di lui e delle sue teorie diceva che:
L’ideologia del “gender” «farà sicuramente più danni del marxismo». Lo ha messo nero su bianco monsignor Tony Anatrella, psicanalista di fama internazionale, specialista in psichiatria sociale, docente alle libere Facoltà di filosofia e psicologia di Parigi e al Collège des Bernardins, oltre che consultore del Pontificio consiglio per la famiglia e del Pontificio consiglio per la salute. Il suo ultimo libro, La teoria del “gender” e l’origine dell’omosessualità, appena pubblicato da San Paolo, Anatrella lo ha scritto proprio per mettere in guardia dalle conseguenze – esistenziali e sociali – della teoria che nega la differenza sessuale fra l’uomo e la donna.
Dinnanzi ad una Frigerio che domandava se «l'omosessualità non avesse un’origine fisiologica, neurologica o genetica», il sacerdote accusato di abusi pareva persino ignorare la differenza tra omosessualità e transessualità nello spacciare dei meri pregiudizi come scienza:
Ormai tutti gli studi concordano nell’affermare che è un disturbo della psiche, come già sosteneva Sigmund Freud. L’uomo e la donna sviluppano la propria psicologia interiorizzando il proprio corpo sessuato durante l’infanzia e l’adolescenza. Quando questo non accade, i soggetti non accettano il proprio corpo reale rappresentandone uno che non corrisponde alla loro realtà personale: il corpo immaginato è diverso dal corpo reale.
Se una riposta simile da parte di un sacerdote che sosteneva di occuparsi solo di omosessualità da oltre vent'anni avrebbe portato molti ad alzarsi e ad andarsene, la Frigerio pareva molto compiaciuta dalle sue risposte. Ed è forse cercando di ottenere frasi ancor più discriminatorie che si lanciò nel sostenere che «l'omosessuale è possessivo, nel rapporto con l’altro cerca di riempire una mancanza ed è incapace di donarsi». In risposta il sacerdote tentò di promuovere le sue fantomatiche "terapie riparative" asserendo che:
La Chiesa afferma che le pratiche sessuali tra persone dello stesso sesso sono atti intrinsecamente disordinati perché l’omosessuale non riesce ad arginare la frustrazione che vive unendosi a chi è uguale a lui. Tanto che, pur vivendo queste relazioni, resta insoddisfatto. Perciò la Chiesa propone alle persone veramente omosessuali (altre possono invece intraprendere un percorso terapeutico che le porti all’eterosessualità) di astenersi dal praticare e di cercare di guardarsi dentro per fondare le loro relazioni su un altro amore che può colmare la ferita, quello di Cristo nella Chiesa.
Peccato che il primo a non trattenersi fosse lui, con l'aggravante di come pare amasse fare sesso con persone non consenzienti. Ed è buffo anche il vittimismo con cui raccontava alla Frigerio di come fosse un miracolo che «per ora non mi hanno ancora denunciato, sebbene in Francia una legge contro l’omofobia ci sia già». Ovviamente nel caso di abusi sessuali non serve alcuna legge sull'omofobia per sporgere denuncia.
Ad oggi nessuna delle teorie o delle parole pronunciate da quel sacerdote stata confutata dalle testate che lo promossero, così come la Frigerio non ha ritenuto di chiamare le sue "sentinelle" in piazza per manifestare in difesa di chi è stato abusato da uno dei loro principali ideologi. Evidentemente preferiva manifestassero contro Ricky Martin e il fatto che potesse cantare a Sanremo.